I più bei castelli da vedere e visitare a Verona e dintorni

Da Villafranca a Soave, da Castelvecchio a Montorio: tutti i castelli da visitare a Verona e provincia.

Castello di Villafranca di Verona.

Tra i castelli nelle vicinanze di Verona, gode di una grande fama per essere stato citato all’interno di ‘Romeo e Giulietta’, la famosissima opera di Shakespeare ambientata proprio nella città scaligera, il Castello Scaligero di Villafranca è una meta obbligatoria.

Come molte delle fortezze della zona, è un castello di origine medievale e la sua funzione era quella di proteggere il borgo libero di Villafranca e la vicina Verona. Dopo aver avuto una grande importanza strategica negli anni scaligeri, il castello perse il suo ruolo di spicco fino al Risorgimento, quando il vicino palazzo Gandini Morelli Bugna fu sede del trattato di pace tra Napoleone III e Francesco Giuseppe I. Visitando questa fortezza, si potranno ammirare le sette “torresine”, piccole torri all’interno del castello, e le due splendide torri scudate. Questo luogo è oggi diventato un’importante location di concerti ed eventi.

Il Castello è visitabile dal martedì al sabato, dalle 8:30 alle 19:30 e la domenica dalle 9:15 alle 17:45, nel periodo dal 1 aprile al 30 settembre.

Castelvecchio.

Situato nel pieno centro di Verona, poco distante dall’Arena, questo castello è una meta imperdibile della città. Come molti dei castelli di Verona e provincia, anche questo fu costruito dalla famiglia Della Scala per fini difensivi in un periodo in cui la casata stava perdendo territori a favore delle città vicine.

Qui sono da ammirare il fossato, il ponte levatoio, le merlature e le torri, ma non solo: Castelvecchio è infatti anche la sede di uno dei più importanti musei di Verona. Il Museo Civico d’Arte ospita più di 620 opere che spaziano dal periodo medievale, al rinascimentale e moderno. Alcuni dei capolavori sono di artisti del calibro di Mantegna, Tintoretto, Pisanello o Bellini.

Castelvecchio è visitabile il lunedì dalle 13:30 alle 19:30 e dal martedì alla domenica dalle 8:30 alle 19:30.

Castello di Soave.

Il Castello di Soave è un perfetto esempio di architettura militare medioevale. La costruzione di questa fortificazione risale al X secolo e lo scopo della sua progettazione fu quello di proteggersi dalle invasioni degli Ungari. Questo castello, appartenuto alla famiglia della Scala, negli anni fu conteso tra signori di differenti casate. Dopo un periodo di dominanza scaligera, il castello cadde nelle mani dei De Rossi da Parma, dei Visconti di Milano, dei D’Asburgo, della Repubblica di Venezia, per poi tornare in mani private fino ad oggi. Visitando questo luogo si possono ammirare le imponenti mura che scendono ad abbracciare il borgo sottostante, il ponte levatoio dell’ingresso e la splendida torre centrale, detta mastio.

Il Castello di Soave si può visitare d’inverno dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 16:00, con giorno di chiusura il lunedì. D’estate invece gli orari sono dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00, lunedì chiuso.

Castello di Montorio.

Anch’essa è una fortezza di origine medioevale e fu un’importante punto difensivo della città. Donato all’arcivescovo della città, la fortezza passò in seguito alla famiglia Crescenzi per poi, durante il periodo scaligero, diventare la sede di Cangrande Della Scala. Con il passare degli anni il castello conobbe un lento declino e nell’800 divenne una fortezza degli austriaci i quali ne stravolsero la struttura per costruire una batteria che ospitasse numerosi cannoni. Dell’antica struttura molte parti sono andate danneggiate e sono rimaste solo alcune delle nove torri che dominavano la pianura circostante.

Il Castello di Montorio è visitabile il sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00 per quanto riguarda il periodo che va dal primo aprile al 31 ottobre e dalle ore 10.00 alle ore 17.00 dal 01 novembre al 31 marzo.

Castel San Pietro.

Questo castello sorge sul colle San Pietro, sopra il centro città, posizione un tempo considerata ottimale per controllare l’area circostante. Già dagli anni scaligeri, questo venne considerato il punto perfetto per la costruzione di una fortificazione a protezione della città e nei secoli a seguire varie opere di edificazione vennero portate avanti sul colle. Purtroppo, nel periodo napoleonico, molte di queste vennero distrutte e il castello come lo conosciamo ora è in realtà opera di un intervento austriaco dell’800. La costruzione degli austriaci era stata pensata come una vera e propria caserma militare per l’alloggio dei soldati e l’architettura della struttura è prettamente militare, caratterizzata però da qualche abbellimento. Il castello purtroppo non è però aperto al pubblico.

Castello di Bevilacqua.

Il Castello ha visto l’inizio dei lavori per la sua costruzione nel 1356, costruzione voluta da Guglielmo I Bevilacqua per difendersi dai più potenti Estensi e Carraresi. Guglielmo Bevilacqua era un venditore di legname alla corte di Cangrande della Scala e dopo il suo trasferimento a Verona assunse sempre più prestigio economico fintanto da diventare vassallo del vescovo. Ben presto però il maniero iniziò a subire i primi attacchi: il primo risale agli inizi del XVI secolo, periodo in cui il castello Bevilacqua perse la funzione difensiva. Fu grazie all’intervento dell’architetto Michele Sanmicheli che il maniero venne trasformato in una dimora nobiliare. Molti secoli dopo il maniero subì un ulteriore e devastante attacco per opera degli austriaci che, nel 1848, decisero di darlo alle fiamme. A seguito della sua morte, il castello venne ceduto alla fondazione “Bevilacqua-La Masa” e successivamente adibito a residenza per anziani e indigenti. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, il castello fu occupato dai tedeschi e, una volta abbandonato, venne trasformato in asilo infantile fino al 1966 quando fu danneggiato a causa di un incendio. Nel 1990 il maniero viene acquistato dalla famiglia Cerato e ad oggi è un noto hotel di lusso che si può visitare tutti i giorni della settimana dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Il costo dei biglietti è di 7 euro per gli adulti, 5 per i bambini da 5 a 10 anni e gratuito per i bambini al di sotto dei 5 anni.

Castello di Malcesine.

Il Castello scaligero è considerato il simbolo di Malcesine. Si ipotizza che sia stato costruito dai Longobardi, verso la metà del primo millennio d.C., venne poi distrutto dai Franchi nel 590 e fu da loro stessi riedificato ospotando poi nell‘806 il re Pipino, giunto a Malcesine per visitare i Signori Benigno e Caro. Dopo le invasioni degli Ungari, entrò a far parte dei feudi vescovili veronesi. Nel 1277 divenne dominio di Alberto della Scala rimanendo sotto il casato fino al 1387, dandogli l’attuale denominazione di Castello Scaligero. I Visconti di Milano lo occuparono poi dal 1387 al 1403 per essere poi incorporato dalla Repubblica di Venezia nel 1405. L’Impero lo riconquistò nel 1506, ritornò alla Repubblica dal 1516 al 1797, infine passò ai francesi. Nel 1798 ai francesi subentrarono gli Austriaci, i quali eseguirono consistenti lavori di consolidamento all’interno del Castello e lì rimasero fino al 1866. Il 22 agosto del 1902 venne dichiarato monumento nazionale.

Il Castello di Malcesine si può visitare dall’1 al 30 aprile, dalle ore 9.30 alle 18.30; dal 1 maggio al 1 ottobre dalle ore 9.30 alle ore 19.30 e dal 2 ottobre al 2 novembre dalle ore 9.30 alle 18.30. Il costo di ingresso è di 6 euro per gli adulti, 5 per gli over 65 e per ragazzi dai 14 ai 18 anni ed è gratuito per i bambini al di sotto dei 5 anni.

Castello di San Felice.

Forse uno dei forti meno conosciuti di Verona, il Castello di San Felice costituisce un elemento difensivo cardine di tutta la cinta collinare. Fu edificato nel 1390 dai Visconti a ridosso delle mura di Cangrande, i Veneziani nel 1517 lo rafforzarono, infine, nel 1546 costruirono il “Ponton Novo” a realizzare una formidabile tenaglia capace di battere con le sue artiglierie i fossati e le valli circostanti.

Il castello fu parzialmente demolito dai Francesi nel 1801 e ricostruito dagli Austriaci nel 1836. Lungo la strada che scende verso la Valdonega si notano vari rimaneggiamenti eseguiti durante la Prima Guerra Mondiale dai prigionieri austriaci durante l’esecuzione delle opere stradali, così da configurare, in un’unica opera, interventi di varie epoche: dalla Viscontea alla Veneziana, dalla Francese all’Austriaca e infine all’Italiana. Il Castello non è aperto al pubblico.

Castello di Illasi.

Collocato sul crinale della collina sovrastante l’abitato di Illasi, il castello aveva il compito di contribuire, assieme al castello di Soave, al controllo dei percorsi di fondovalle. Se ne ha notizia certa dall’anno 971 d.C e nel 1269 il castello fu occupato da Pulcinella delle Carceri, in lotta con Mastino I della Scala, che lo adibì a proprio rifugio. L’anno successivo lo statuto Albertino registra l’atto di cessione del complesso da parte di Umberto della Tavola ad Alberto I della Scala assieme al castello di Soave e altre rocche. Dagli scaligeri il complesso ricevette nuovo vigore ed interventi di consolidamento vari. Seri danni gli furono però recati al ritorno delle truppe veneziane, nel giugno del 1405, inviate per strappare il castello agli scaligeri. In esso predominano le forme dell’impostazione originaria altomedioevale.

Attualmente è proprietà della famiglia Sagramoso-Pompei e proprio i Pompei furono i feudatari che dal ‘500 in poi vissero nel castello fino all’arrivo di Napoleone. Purtroppo, non essendo pubblico, il castello non è visitabile e lo si può ammirare solo da fuori.

Castello di Sanguinetto.

Edificato per volere degli Scaligeri intorno al 1375, il maniero nel 1376 venne donato da Antonio e Bartolomeo della Scala al luogotenente Jacopo Dal Verme che a sua volta lo passò al figlio Alvise. Nel 1452 il castello venne confiscato ai Dal Verme perché accusati di tradimento e ceduto a Gentile Della Lionessa, Capitano della Serenissima. Nel 1509 il Castello venne occupato e successivamente messo a ferro e fuoco da alcune truppe della Lega di Cambrai.

In origine, dato che doveva essere una delle opere di difesa rivolte verso i mantovani, era costituito da un grande cortile difeso da mura merlate a loro volta protette da un fossato alimentato dalle acque che provenivano dal Tregnon ed erano presenti quattro torri angolari, altre quattro intermedie ancora oggi esistenti, una torre d’ingresso e una casa-torre-merlata. Osservando il castello sono ancora visibili sulla torre tre stemmi gentilizi oltre alle feritoie, testimonianza della presenza di un ponte levatoio. La prima trasformazione dell’edificio si ebbe intorno agli inizi del ‘400 quando la famiglia Dal Verme mutò il castello da edificio militare a residenza signorile. Vennero così costruite una loggia terrena retta da colonne marmoree di fronte all’ingresso, dei locali voltati a crociera mentre al piano superiore una gran sala con belle finestre adornate da formelle in cotto. Persa la sua funzione di castello, la costruzione venne trasformata in residenza e rimase divisa tra numerosissimi proprietari fino alla fine dell’ ‘800. Successivamente il Comune di Sanguinetto riuscì ad acquistare gran parte del complesso ed oggi una buona parte dell’edificio è sede del municipio.

Essendo sede municipale, il Castello è parzialmente visitabile durante gli orari di ufficio.

Note sull'autore