Quindici anni senza Piero Arvedi, il presidente che salvò l’Hellas Verona

C’era una volta Piero Arvedi, il presidente che salvò l’Hellas Verona.

Sono passati 15 anni da quel giorno: era il 20 marzo 2009, quando il cuore dell’ex presidente dell’Hellas Verona, Piero Arvedi d’Emilei, smise di battere. Il Conte è morto, queste sono le parole che tuonarono nei corridoi dell’ospedale di Borgo Trento. Tutta colpa di un maledetto incidente avvenuto poco prima sull’Autostrada del Brennero.

Mentre Arvedi stava tornando dalla trasferta al Manuzzi di Cesena, la sua Mercedes, rimasta senza carburante, era ferma sulla corsia d’emergenza. Poi il botto. L’auto di Arvedi viene presa in pieno dalla Lancia Thema del polacco Jerzy Cholewski. Il conte, al volante di una vettura diversa dalla sua solita Alfa 155, non ha avuto scampo.

L’intera comunità veronese rese un sentito e accorato omaggio ad Arvedi nel giorno del suo funerale, che si è tenuto a Cavalcaselle. A distanza di 15 anni dalla sua scomparsa, la città ricorda la figura del carismatico conte Piero Arvedi d’Emilei. Proveniente da una famiglia nobile, era noto per la sua passione per la buona cucina e per la produzione di vino di qualità, coltivato sulle sue terre a Castelnuovo del Garda, dove risiedeva in una sontuosa villa. 

Inizialmente disinteressato al mondo del calcio, Arvedi fu coinvolto negli anni difficili dell’Hellas Verona, quando il club lottava per sopravvivere e risalire la china. Nonostante la sua iniziale estraneità al mondo del calcio, il Conte si innamorò della squadra e fece tutto il possibile per aiutarla a risollevarsi. Sperava con tutto il cuore di riportare il club ai fasti dei tempi dello scudetto.

 

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