Morti sul lavoro, Verona ancora in zona rossa: è la peggiore del Veneto per decessi e denunce

Verona la 1° provincia in Veneto per morti sul lavoro. In regione le denunce fino ai 14 anni superano il 10% del totale dei coetanei in Italia.

Le morti sul lavoro continuano ad essere un triste primato per Veneto e Verona: dopo i primi cinque mesi del 2023 la regione è ancora sul podio in Italia, al terzo posto per numero di vittime e per le denunce di infortunio totali. Ed è proprio la provincia di Verona a trovarsi nella zona rossa, rilevando un terzo dei decessi e il maggior numero di denunce della regione.

L’analisi è stata realizzata da un team di esperti dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, che da circa 14 anni monitora il rischio di infortunio sul lavoro e da tre anni divide l’Italia a colori, alla stregua della mappatura utilizzata durante l’emergenza pandemica.

“Il Veneto è ancora sotto i riflettori, purtroppo, quando si parla di morti sul lavoro: nei primi cinque mesi del 2023 il Veneto è nuovamente sul podio dell’emergenza”, dichiara Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio. “Un bilancio nefasto per uno dei motori produttivi del Paese che conta 33 decessi da gennaio a maggio 2023: 25 in occasione di lavoro e 8 in itinere. Sono poi 29.549 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 245.857, vale a dire- proprio come il mese precedente- oltre il 12% di quelle rilevate in tutto il Paese. Il Veneto è così terzo in Italia per numero di vittime dopo la Lombardia (72) e il Lazio (35) ed è terzo per numero di denunce totali dopo Lombardia ed Emilia-Romagna”.

Veneto in zona gialla e Verona in zona rossa.

Secondo la mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità, la zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine maggio 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. In sostanza, a fine maggio 2023 il rischio di infortunio mortale in Veneto (11,7 morti per milione di occupati) risulta identico alla media nazionale.

Nel dettaglio, poi, a fine maggio del 2023, sono 2 le province venete che si trovano in zona rossa: Verona (24,1) e Rovigo (21,5); Treviso si trova in zona arancione (13,2) e Padova in zona gialla (9,7). Mentre Venezia, Vicenza e Belluno sono in zona bianca.

Un terzo dei decessi si è verificato in provincia di Verona (11). Seguono Treviso (7), Padova e Venezia (5), Vicenza (3) e Rovigo (2). A Belluno nel corso del 2023 non si sono registrati infortuni mortali.

I settori e le categorie più colpite.

Alla fine di maggio 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 24,1% rispetto alla fine di maggio del 2022: erano 38.936 e ora sono 29.549. Un decremento questo, è opportuno precisarlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le attività manifatturiere, anche dopo i primi cinque mesi del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.269). E sono seguite da: costruzioni (1.516), commercio (1.439), sanità (1.356) e trasporti e magazzinaggio (1.279).

Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (5.951), seguita da: Vicenza (5.792), Padova (5.708), Treviso (5.278), Venezia (4.758), Belluno (1.082) e Rovigo (980).

Infine, sono 10.105 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 19.444 quelle degli uomini. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 7.319 (quasi un quarto del totale). Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 2.813, ovvero oltre il 10% del totale dei coetanei del Paese.

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