Medici di base, ambulatori vuoti a Verona e provincia: restano 197 le zone scoperte. Ecco quali sono

Emergenza medici di base a Verona e provincia.

Medici di base, a Verona e provincia l’emergenza continua. E’ infatti ancora caratterizzata da “situazioni di gravissima criticità” la condizione della medicina territoriale nel veronese e nel resto del Veneto. L’ultimo avviso bandito da Azienda Zero, riservato a medici di base che chiedono il trasferimento da altre regioni, ma aperto anche ai diplomati in Medicina Generale, ha fruttato soltanto 7 assegnazioni, di cui 2 nel Veronese. Si tratta di 5 diplomati e 2 medici provenienti dal Sud, rispettivamente dalla Calabria e dalla Puglia.

Rimane dunque intatta la grande difficoltà di decine di migliaia di persone nei quartieri e nei paesi scaligeri che non possono contare sull’assistenza del medico di famiglia. Alla fine dei conti, le zone rimaste scoperte da medico di medici generale a Verona sono calate soltanto di due unità, dalle 199 dell’aggiornamento del 23 giugno 2023 alle odierne 197 (dato del 29 settembre). Un medico diplomato  è stato assegnato all’Ambito 3 del primo Distretto (Verona Città), in cui mancano all’appello ancora 25 camici bianchi, e un altro sempre diplomato è stato assegnato a Sona, che fa parte dell’Ambito 2 del Distretto 4 dell’ex Ulss 22 di Bussolengo.

Due grandi voragini in provincia.

Sul territorio persistono dunque grandi voragini come nella cintura Sud del capoluogo, comprendente Buttapietra, Castel D’Azzano, San Giovanni Lupatoto e le Circoscrizioni 4 e 5 del Comune di Verona, dove mancano 29 medici di base; nella zona del lago di Garda dove ne servirebbero 23 tra Bussolengo, Malcesine, Pescantina, Sommacampagna e Sona. Altro punto nero è nel quadrante Sud-Ovest, comprendente Erbé, Isola della Scala, Mozzecane, Nogarole Rocca fino a Villafranca, nella quale mancano 25 medici di base. E nella Pianura Veronese, da Zevio fino a Villabartolomea si contano un’altra quarantina di zone carenti. Sul fronte della continuità assistenziale (ex guardie mediche) ci sono da assegnare 115 incarichi nel veronese, uno in meno dello scorso giugno.

Cgil: “Manifesteremo sabato 7 ottobre”.

“La penuria di medici di famiglia, unitamente all’emergenza altrettanto grave rappresentata dalle liste di attesa e dalla rarefazione dei servizi sul territorio, sono le ragioni per cui come Cgil, assieme a centinaia di associazioni di cittadini, manifesteremo sabato prossimo, 7 ottobre, a Roma in difesa della Costituzione, dei diritti e per la tutela del potere di acquisto di pensioni e salari” commenta Adriano Filice, Segretario generale Spi Cgil Verona.

“Una simile condizione sociale, con la sanità in ginocchio a causa di definanziamento ed errori e omissioni di programmazione, nega il diritto alla Salute che viene sancito dalla nostra Costituzione. Ormai ci sono prestazioni sanitarie che hanno liste d’attesa vergognose e obbligano le persone a rivolgersi alla sanità privata. Noi siamo con il presidente della Repubblica Mattarella quando afferma che la sanità pubblica è ‘un patrimonio prezioso, da difendere e adeguare’. Oggi serve una grande mobilitazione per difendere la sanità ma soprattutto rimediare ai danni prodotti negli ultimi decenni”, conclude il segretario.

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