Edifici abbandonati e aree degradate, giro di vite del Comune con i proprietari

Verona, il Comune interviene su aree degradate e edifici abbandonati.

Mappa delle aree a rischio: la gestione degli edifici abbandonati e delle aree degradate presenti sul territorio del comune di Verona, intorno alle quali vi è una minore percezione di sicurezza, è entrata nella fase operativa. L’obiettivo di palazzo Barbieri è quello di evitare che edifici e aree in stato di abbandono diventino terreno fertile per fenomeni di occupazione abusiva e di microcriminalità.

Proprietari a rischio diffida.

Mappato il territorio, ora si interviene dunque su due linee operative parallele. La prima, definisce i processi interni del Comune efficientando le azioni dei diversi settori e uffici coinvolti. La seconda, identifica le aree a maggior rischio per le quali si stabilisce di procedere contattando la proprietà e, successivamente, presentando la diffida per la messa in sicurezza dell’immobile. Nel caso in cui le indicazioni della diffida non vengano rispettate, si procede con l’emissione dell’ordinanza contingibile e urgente, per il cui mancato rispetto sono previste anche denunce penali.

Proprio ieri è stata notificata la diffida per la messa in sicurezza dell’area ai proprietari dell’ex deposito della Stazione di Porta Vescovo (Adige Docks). La proprietà ha 30 giorni di tempo per incrementare la vigilanza, la pulizia dell’area e procedere con l’eventuale abbattimento degli immobili laddove si riscontrassero occupazioni abusive. Sono già stati individuati altri siti sensibili, il cui ordine di priorità sarà condiviso con il Prefetto e il Questore, tra questi l’area dell’ex Cardi.

L’assessora: “Ora la fase operativa”.

“Quello in corso è un processo nato da diversi mesi e che adesso sta entrando nella fase più operativa e stringente – spiega l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi-. Si tratta di attività che puntano a migliorare la sicurezza di alcune aree e edifici in disuso che, per caratteristiche e posizione, sono più facilmente a rischio insicurezza. Un processo complesso, che coinvolge diversi attori e che naturalmente avviene in stretto contatto con le Forze dell’Ordine e con la Polizia Locale che attua una vigilanza dei siti più sensibili”. 

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