Verona prima in Italia per i corsi sull’uso dei defibrillatori nelle scuole

Rianimazione cardiopolmonare e defibrillatore nelle scuole: con il sostegno di Rana raddoppiano gli studenti ai progetti di Aoui Verona.

Ripartono nelle scuole i corsi ideati da Aoui Verona per insegnare le manovre di rianimazione cardiopolmonare e certificare gli studenti all’uso del defibrillatore: grazie al contributo di Fondazione Famiglia Rana sarà possibile quest’anno estendere la formazione a oltre 700 studenti di Verona. Il territorio veronese sarà così il primo in Italia per capillarità nell’educazione del primo soccorso a scuola.

I progetti “Diamoci una scossa: la rianimazione nella scuola” per la certificazione all’uso del defibrillatore ai ragazzi degli istituti secondari di secondo grado e “Un battito di mani” per l’apprendimento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare tra i bambini della scuola primaria sono giunti quest’anno rispettivamente alla loro terza e seconda edizione.

L’attività si svolge in diretto contatto con Irc, Italian Resuscitation council, la principale società scientifica che redige le linee guida in materia di manovre salvavita e che ha attestato la lungimiranza dei progetti che, ad oggi, risultano unici per inserimento nei curricula scolastici, numero di giovani formati e ritestati a distanza di tempo.

“Importante l’intervento tempestivo”.

Nelle precedenti edizioni, “Diamoci una scossa: la rianimazione nella scuola” ha ottenuto l’adesione di oltre 500 giovani di 16 istituti secondari. Nell’anno scolastico 2023/24 il progetto si estenderà ulteriormente ampliandosi anche alle classi 4° di 20 istituti veronesi. Inoltre, sarà possibile raggiungere un gran numero di bambini della scuola primaria con l’iniziativa “Un battito di mani”, che si andranno ad aggiungere agli oltre mille già formati nella scorsa edizione.

Un particolare del tutto innovativo è la possibilità, dopo la formazione iniziale, di ritestare gli alunni a distanza di tre mesi per verificare il ricordo delle conoscenze apprese. Grazie a una meticolosa raccolta dati, effettuata durante queste iniziative, è infatti possibile capire come gli studenti agiscano di fronte ad un arresto cardiaco e cosa siano in grado di ricordare nel tempo.

Ogni anno sono circa 60mila in Italia le persone che perdono la vita per arresto cardiaco e, per molte di queste, interventi di soccorso tempestivi fanno una radicale differenza. “Credo da sempre nello sviluppo e nella promozione di progetti sociali che pongano al centro la vita dell’individuo”, dichiara Gian Luca Rana, amministratore delegato del pastificio. “Il fatto poi che i protagonisti di questa formazione di primo soccorso siano studenti di ogni ordine e grado è come un moltiplicatore: noi adulti dobbiamo creare quante più occasioni possibili per valorizzare i talenti ed il coraggio dei giovani. Per questo desidero dare un contributo attivo e sostanziale, per far comprendere, specialmente nel contesto delle scuole, l’importanza della chiamata e dell’intervento tempestivo in situazioni di emergenza.”

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