Verona tra le città più inquinate d’Italia: terza peggiore per polveri sottili.
Verona si posiziona al terzo posto tra le città italiane più inquinate d’Italia, con un alto numero di sforamenti dei limiti di polveri sottili nel 2024. Secondo il report Mal’Aria di città di Legambiente, la centralina di Borgo Milano ha registrato ben 66 giorni oltre la soglia consentita per il Pm10, un dato allarmante che conferma la gravità del problema dell’inquinamento atmosferico in città.
Smog in Veneto: è emergenza.
Il report evidenzia una situazione diffusa in tutta la regione: oltre a Verona, anche Vicenza (64 giorni di sforamento), Padova e Venezia rientrano tra i capoluoghi con livelli preoccupanti di polveri sottili. Il Veneto si conferma dunque tra le aree più critiche del Paese, con l’inquinamento che colpisce l’aria e la salute dei cittadini.
Nuovi limiti europei: Verona rischia di essere fuori legge nel 2030.
Con l’entrata in vigore dei nuovi parametri europei sulla qualità dell’aria nel 2030, la situazione potrebbe peggiorare. Verona, insieme a Cremona, Padova e Catania, dovrà ridurre le concentrazioni attuali di Pm10 tra il 28% e il 39% per rientrare nei nuovi limiti. Se non verranno adottate misure efficaci, la città scaligera rischia di essere tra quelle fuori legge.
Legambiente Verona: “Ztl, Città 30, filobus le soluzioni”.
“I dati di Mal’Aria 2025 – precisa Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona – confermano ancora una volta che la qualità dell’aria a Verona è stagnante, con valori che restano ben lontani dagli obiettivi di riduzione previsti per il 2030. Con una media annuale di Pm10 pari a 33 µg/mc e ben 66 giorni di sforamento del limite giornaliero alla centralina di Borgo Milano, Verona si conferma tra le città più inquinate d’Italia. La riduzione necessaria sulle polveri sottili e sugli NO2 richiederebbe una svolta radicale nelle politiche urbane, che purtroppo non vediamo”.
“Nel documento preliminare del Piano di Assetto del Territorio (PAT), presentato nei giorni scorsi – aggiunge Martinelli – ci sono scelte importanti e condivisibili per la mobilità urbana, come il progetto Città 30, l’estensione delle Ztl, il potenziamento delle linee del filobus e il recupero del sistema metropolitano ferroviario di superficie. Tuttavia, quando si affronta il tema della qualità dell’aria, ci si affida quasi esclusivamente a nature-based solutions e riforestazione, mentre manca un’azione chiara sul principale responsabile dell’inquinamento urbano: il traffico veicolare”.
Legambiente: “Servono interventi urgenti”.
Legambiente lancia un appello per azioni concrete e immediate. Tra le soluzioni.
- Mobilità sostenibile, con un trasporto pubblico potenziato, zone pedonali e piste ciclabili.
- Limitazione dei veicoli inquinanti, con l’istituzione di aree a basse emissioni.
- Riconversione degli impianti di riscaldamento, incentivando l’uso di pompe di calore al posto delle caldaie a gasolio e metano.
- Riduzione dell’inquinamento agricolo e zootecnico, specialmente nelle zone della Pianura Padana, attraverso il controllo delle emissioni di metano e ammoniaca.