Solo due autovelox su 14 nel Veronese saranno spente, secondo la nuova “mappa” disegnata dalla Prefettura scaligera.
A Verona e provincia solo 2 autovelox su 14 saranno spenti. Con un impatto quindi decisamente più lieve rispetto ad altri capoluoghi veneti, dove gli apparecchi spenti saranno molti di più. Lo scorso venerdì, la Prefettura scaligera ha pubblicato l’elenco aggiornato delle strade su cui è autorizzato l’uso degli autovelox, secondo quanto previsto dalle nuove linee guida regionali. Il risultato? Solo 2 dei 14 dispositivi attualmente attivi (o in fase di attivazione) dovranno essere disattivati, pari a circa il 20% del totale. Si tratta di quello tra Caprino e Spiazzi e di quello di Sona, sulla strada per Peschiera.
Una percentuale contenuta, soprattutto se confrontata con quella di altre città venete. A Venezia, ad esempio, la revisione ha portato alla disattivazione di oltre due terzi degli apparecchi: su 26 dispositivi esaminati, soltanto 10 sono stati ritenuti conformi. Un quadro simile si registra anche in altri capoluoghi, come Belluno e Rovigo, mentre a Vicenza la mappatura ha invece aperto alla possibilità di installare nuovi velox.
La ricognizione delle strade su cui è consentito l’uso dei rilevatori di velocità è frutto di un decreto ministeriale che ha imposto alle prefetture venete di aggiornare le autorizzazioni entro il 12 giugno. Una volta completata la mappatura – che dovrebbe concludersi a livello regionale entro l’estate – spetterà ai singoli Comuni adeguarsi, spegnendo i dispositivi non più conformi ai criteri previsti.
Secondo le nuove regole, infatti, gli autovelox nei centri urbani saranno ammessi solo in casi specifici, mentre sulle strade extraurbane dovranno rispettare un margine massimo di 20 km/h rispetto al limite ordinario del Codice della strada. Per esempio, su un tratto dove il limite è 110 km/h, sarà possibile utilizzare il velox solo se il limite imposto non scende sotto i 90 km/h.
L’omologazione dei dispositivi.
Rimane poi aperto il nodo dell’omologazione dei dispositivi. Molti autovelox installati negli anni sono infatti privi di una vera omologazione tecnica, pur essendo stati autorizzati con semplici approvazioni burocratiche. Un problema non da poco, se si considera che la Corte di Cassazione – con una sentenza dell’aprile 2024 – ha stabilito che le sanzioni rilevate da apparecchi non omologati sono da considerarsi nulle.
Lo scorso anno, il Ministero dei Trasporti aveva provato a correre ai ripari con un decreto di regolarizzazione, poi sospeso, che avrebbe salvato gli apparecchi installati dopo il 2017, ma imposto lo spegnimento dei più vecchi. In Veneto, si era ipotizzata una disattivazione fino al 90% dei dispositivi esistenti. Con il provvedimento bloccato, però, il caos normativo continua e il futuro di molti velox rimane incerto.
