Verona per l’Ucraina, servono farmaci: “Attenzioni e donazioni stanno diminuendo”

Verona, aiuti all’Ucraina: negli ospedali c’è carenza di farmaci specifici, l’appello dell’Associazione Malve.

Tra le continue iniziative di sostegno all’emergenza per la guerra in Ucraina, risulta fondamentale l’acquisto di farmaci richiesti dagli ospedali ucraini. L’appello dell’associazione “Malve di Ucraina”, attiva a Verona e riconosciuta dall’Ambasciata Ucraina a Roma, è stato di avere un canale ufficiale per l’acquisto di farmaci indispensabili ma allo stesso impossibili da comprare se non attraverso il circuito delle farmacie ospedaliere perché altamente specifici.

Per questo il Comune di Verona farà da tramite con l’Azienda ospedaliera. “Oltre a tutte le iniziative che abbiamo già intrapreso come la raccolta e spedizioni di viveri e medicinali nell’hub della Protezione civile al quadrante Europa, e l’accoglienza dei profughi, stiamo anche dando un’importante aiuto sugli aspetti burocratici – spiega il sindaco Sboarina –. Inoltre diamo un supporto linguistico con i mediatori culturali, senza tralasciare gli aiuti economici. E’ nostro obiettivo infatti dare una mano a 360°, non solo attraverso il lavoro con l’ambasciata, ma anche supportando associazioni come “Malve in Ucraina” che, grazie ad un’importante presenza sul territorio, sta facendo un grande lavoro di comunicazione”.

Necessità in aumento, ma le donazioni stanno diminuendo.

“Purtroppo la tipologia di richiesta di determinati farmaci ci sta dando la dimensione della gravità della situazione della guerra in Ucraina – ha affermato il presidente della quinta commissione -. All’inizio del conflitto le richieste erano per ferite e suture, così come i farmaci per malattie croniche, per diabetici o per la tiroide. Ora si è saliti di grado, con richieste per antagonisti dei veleni organofosforici, quelli usati anche nella Seconda guerra mondiale che danno paralisi neuromuscolare con morte lenta, così come la richiesta di sacchi mortuari”.

“In questo momento salgono le necessità, ma purtroppo le donazioni e le attenzioni stanno un po’ calando – ha detto la volontaria Bekysh –. Servono dunque ancora prodotti alimentari, ma anche ambulanze, quindi fondi economici, senza dimenticare i medicinali. La guerra è in continua evoluzione e la situazione non è per niente tranquilla. Noi cerchiamo di fare da tramite ai profughi che arrivano in stazione, cercando di dare loro aiuto dalle più piccole alle più complicate richieste”.

L’attività dell’associazione di promozione Sociale “Malve di Ucraina” a Verona.

Dal 2007 l’associazione svolge varie attività rivolte alla cittadinanza, come spettacoli di danza, conferenze, concerti, diventando con il passare degli anni un punto di riferimento per gli ucraini residenti in città di Verona e in provincia. Quando è scoppiato il conflitto militare sul territorio ucraino, il gruppo si è distinto nell’ambito di raccolta degli aiuti umanitari. Ha elaborato il progetto di “scatole vita”, delle scatole di cartone che contengono una lista precisa di alimenti, medicinali e prodotti per l’igiene, comode da trasportare a mano, a cui si aggiungono raccolte fondi e spedizione di beni di prima necessità e primo soccorso.

Fino ad oggi sono stati spediti in Ucraina 133 Tir, per un totale di oltre 1340 tonnellate di aiuti umanitari, sono state acquistate 22 ambulanze, 30 veicoli per l’evacuazione dei civili, 1 autobus da 34 posti e 10 autocarri. Sono inoltre stati consegnati 2000 lacci emostatici e altrettante bende israeliane, farmaci necessari ai pazienti oncologici, per terapie costanti per la tiroide, l’insulina ai pazienti diabetici. I volontari aiutano poi i profughi ad orientarsi, a comunicare con i responsabili di Ulss 9 per i tamponi Covid, e con i volontari di protezione civile per gli alloggi di quarantena.

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