Valeggio, i prossimi eventi al teatro Smeraldo saranno un incontro con la storia

Al teatro Smeraldo di Valeggio gli alpini nella Seconda guerra mondiale e gli intrighi settecenteschi di Choderlos de Laclos.

Due appuntamenti con la Storia in programma al teatro Smeraldo di Valeggio: venerdì 3 e sabato 4 febbraio sarà proiettata “La seconda via” di Alessandro Garilli, primo film di finzione sugli alpini nella ritirata di Russia 1943.

Si prosegue sabato 11 con la “riflessione amara sulla natura del potere” offerta dallo spettacolo teatrale “Le relazioni pericolose” di Francesco Branchetti, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore settecentesco Choderlos de Laclos.

Sei giovani alpini in un deserto di neve.

“La seconda via” esce in occasione dell’ottantesimo anniversario della ritirata di Russia e della prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini. Nel cast Ugo Piva, Nicola Adobati, Sebastiano Bronzato, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Stefano Zanelli. Con la partecipazione straordinaria di Neri Marcorè e con Nina Pons, Anna Orso e con Melania Dalla Costa. Per il valore storico-culturale, il film porta il logo del “70° anniversario della Resistenza” concesso dal comitato storico per gli anniversari, ed è stato finalista al premio Solinas e selezionata agli European days di Torino.

La storia. Seconda guerra mondiale, fronte russo: la compagnia 604 alpini, per sfuggire al nemico, attraversa la steppa ma all’arrivo della notte rimangono solo sei giovani alpini e un mulo, in un deserto di neve. “Attraversando la steppa”, chiarisce il regista, “i nostri alpini si trovarono a battere due vie: una prima fatta di passi veri nella neve e una seconda via, mentale, dove sogni, ricordi e realtà si confondevano, dilatando inevitabilmente la percezione del tempo. Un viaggio tra sogno e realtà a 40 sottozero, La seconda via si propone di far vivere allo spettatore l’esperienza emotiva dell’assenza”.

Segreti, intrighi e strategie.

Le relazioni pericolose, che a suo tempo rese celebre Choderlos de Laclos per lo scandalo causato, oggi è considerato “un classico della letteratura grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare”.

È il ritratto di un’epoca, con le sue trappole e paure, e di personaggi affascinanti e crudeli, fidenti e amorosi, ma soprattutto clamorosamente teatrali. Scritto nel 1782, il romanzo “è un’opera capace di danzare con la storia, con le arti e con tutti i poteri che si sono avvicendati in quel secolo straordinario. Un’opera che si rivela profondamente attuale anche più di duecento anni dopo. Segreti, intrighi e strategie, dove balenano verità sempre diverse, velate e disvelate dalle armi dell’intelligenza e dell’ironia più amara”.


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