Pneumococco e influenza: il Veneto punta sul medico di base per la prevenzione vaccinale

Herpes zoster, Pneumococco e influenza: “Il Veneto un’eccellenza nella pratica del piano nazionale di prevenzione vaccinale”.

Coinvolgimento attivo del medico di base e dei soggetti fragili, familiari e caregiver nella prevenzione vaccinale, riconoscimento della popolazione target, misurazione dei soggetti in assistenza domiciliare integrata: sono alcune delle strategie che, nelle parole di Viviana Coffele, direttore distretto 1 Verona Città dell’Ulss 9 scaligera, la regione Veneto deve mettere in campo per aumentare i tassi di adesione alle vaccinazioni contro le infezioni da pneumococco, Herpes zoster e influenza.

La regione Veneto “rappresenta un’eccellenza e un punto di riferimento nazionale per la messa in pratica del Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv)”: se ne è parlato nell’evento organizzato da Motore sanità, “Percorsi vaccinali Herpes zoster, pneumococco, influenza nei soggetti in Adi”, il 6 giungo scorso a Padova, presso il Vimm, istituto Veneto di medicina molecolare.

“La copertura vaccinale relativa a influenza, herpes zoster e pneumococco, in una popolazione target molto circoscritta quale i pazienti in assistenza domiciliare integrata (Adi) è di rilevante importanza, dal momento che questa popolazione si caratterizza spesso per condizioni di aumentato rischio di forme complicate di malattia”, ha dichiarato Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e al sociale del Veneto.

Benefici dei tre vaccini.

Il vaccino anti-pneumococcico è consigliato, ad esempio, a coloro che presentino epatopatie, emoglobinopatie, immunodeficienze congenite o acquisite, neoplasie oncologiche/oncoematologiche, insufficienza renale, trapianto d’organo, cardiopatie, malattie polmonari, diabete mellito, Hiv.

Recentemente la regione Veneto nei soggetti in Adi e più fragili per età (over 85) fin dalla stagione passata, ha raccomandato l’impiego del vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio, per garantire una maggiore risposta immunitaria e maggiore efficacia rispetto al vaccino tradizionale.

Altro esempio di intervento preventivo fondamentale è il vaccino anti-Herpes zoster, malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella Vzv, estremamente debilitante per i pazienti anziani e fragili. Per questo oltre alla fascia d’età over 65, la vaccinazione è offerta in presenza di diabete mellito, patologia cardiovascolare, Bpco, soggetti destinati a terapia immunosoppressiva. La sua gratuità è già prevista per tutti i soggetti over 65 anni ma il prossimo passaggio potrebbe essere appunto estendere la copertura a tutte le categorie di cittadini considerati fragili.

“Le vaccinazioni contro Herpes zoster, pneumococco e influenza prevengono queste gravi malattie, ma anche le loro complicanze diminuendo l’ospedalizzazione con miglioramento della qualità di vita e risparmio di risorse”, sottolinea Caterina Pastori, medico medicina generale Ulss 9 scaligera, segretario amministrativo Simg Verona. “I pazienti con più di 85 anni o con più di tre patologie hanno un tasso di ospedalizzazione per polmonite da Pneumococco di circa l’80%. Inoltre, viene ottimizzato l’utilizzo di antibiotici contribuendo al contenimento dell’antibioticoresistenza”.

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