Il vaccino anti-Covid pronto nell’estate del 2021

Nelle stesse ore in cui la pandemia da Covid-19 sta di nuovo esplodendo e il governo si prepara a comprare 27 milioni di dosi del vaccino

messo a punto dalla Pfizer-Biontech, arriva la notizia che anche quello italiano, in sperimentazione a Verona e all’Istituto Spallanzani di Roma, è a buon punto. Il GRAd-COV2 prodotto dalla ReiThera, azienda della capitale, dovrebbe essere pronto già nell’estate del 2021, con sei mesi di anticipo rispetto alla data inizialmente prevista, cioè il Natale del prossimo anno. «E’ vero, se tutto va bene, potremmo passare velocemente alle fasi successive della sperimentazione — conferma il dottor Stefano Milleri, direttore del Centro ricerche cliniche dell’ospedale Borgo Roma, che da settembre sta testando il vaccino su 70 dei 90 volontari arruolati insieme allo Spallanzani —. Abbiamo concluso il protocollo sui tre gruppi da dodici persone ciascuno di età compresa tra 18 e 55 anni: al primo è stata somministrata una dose bassa, al secondo una intermedia e al terzo la più alta. In tutti è emersa una buona tollerabilità, i soli effetti collaterali erano quelli attesi, cioè qualche linea di febbre scomparsa nel giro di poche ore e l’indolenzimento nel punto di inoculo».

 Nessuna reazione critica nemmeno nel primo gruppo di volontari dai 65 agli 85 anni, sempre dodici persone, che ha appena assunto il vaccino nella sua formulazione più bassa. La prossima settimana sarà somministrata quella intermedia al secondo gruppo e alla fine di novembre gli ultimi dodici volontari over 65 riceveranno la dose maggiore. «A quel punto dovremmo avere i primi dati sull’efficacia del vaccino — spiega Milleri —. Ad ogni passaggio della sperimentazione carichiamo i relativi esiti nel database condiviso con lo Spallanzani, che compie l’analisi della risposta immunitaria. Se l’iter andrà a buon fine, passeremo alle fasi successive». La fase 2 prevede la somministrazione del GRAd-COV2 a 200/300 soggetti, anche di altri Paesi, mentre la fase 3 coinvolgerà 30mila-35mila volontari in Europa e Usa. Nel mondo si contano 182 «candidati» vaccini nelle prime fasi di valutazione e 40 già nella 3. «Nessuna fase della sperimentazione è stata saltata, per nessuno dei sieri anti-Covid in preparazione — tiene a precisare il direttore del Centro ricerche cliniche di Verona — ma solo accelerata».

 Per capire se e per quanto tempo il GRAd-COV2 garantirà l’immunità contro la malattia, si tengono monitorati per sei mesi i soggetti che l’hanno assunto. «Solo la ricerca potrà appurare se nell’organismo resterà la memoria della patologia e quindi, in caso di nuovo contatto, si scatenerà o meno la risposta immunitaria — aggiunge Milleri —. Gli studi ci diranno se il vaccino durerà per anni o per un tempo ridotto e quindi se, per esempio, dovrà essere ripetuto ogni anno come l’anti-influenzale». I ricercatori dell’Istituto europeo di oncologia di Milano hanno appena pubblicato sul Journal of Clinical Medicine i risultati di una ricerca pilota che conferma come nei pazienti meno gravi il livello di anticorpi prodotti dal sistema immunitario per combattere il virus si dimezzi entro un mese dalla guarigione. Fenomeno confermato dai responsabili della Banca del plasma regionale, che hanno notato come dopo alcuni mesi dalle dimissioni nel sangue dei malati ricoverati per coronavirus il titolo anticorpale cali. Ed è una delle difficoltà nella preparazione dei vaccini. In attesa di capire se siano coperti o meno dall’infezione, i 90 volontari che hanno assunto il prodotto italiano tra Verona e Roma dovranno continuare a rispettare le misure anti-Covid imposte a tutti. Cioè mascherina, igiene della mani e distanziamento sociale. (Corriere.it)

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