Si porta a casa una squillo, ma viene picchiato e rapinato: 4 in manette – VIDEO

Disavventura per un giovane di San Bonifacio, picchiato e rapinato.

Disavventura per un giovane, che dopo essersi portato a casa quella che credeva una escort è stato picchiato e rapinato dai complici della donna. I carabinieri di San Bonifacio nel corso di un’operazione condotta tra venerdì e sabato scorsi, nelle province di Milano, Vicenza e Verona, hanno arrestato e portato in carcere quattro persone, tre uomini una donna, tutti originari dell’est europeo, con l’accusa di rapina aggravata e sequestro di persona.

Il provvedimento scaturisce al termine di una complessa indagine, coordinata dal sostituto procuratore Elisabetta Labate, a seguito di una rapina consumata lo scorso mese di maggio nell’abitazione di un giovane che aveva concordato una prestazione sessuale con la donna rispondendo a un annuncio pubblicato sulla bacheca web di un sito d’incontri. Dopo il rapporto, la donna aveva usato lo stratagemma di andare in bagno da dove, usando il suo telefono cellulare, aveva avvisato i complici che, una volta localizzato l’appartamento, avevano sfondato la porta d’ingresso aggredendo e malmenando la vittima, rapinandola di ulteriore denaro contante. In seguito all’aggressione il giovane aveva riportato delle lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

Grazie ad una approfondita analisi dei dati informativi presenti sulla Banca Dati delle Forze di Polizia, incrociati dagli investigatori con gli elementi rilevati dalla visione dei filmati registrati dalle telecamere comunali, i carabinieri sono giunti all’identificazione dei quattro rapinatori, tutti gravati da precedenti per reati contro il patrimonio.

Gli stessi sono risultati gli autori di un analogo episodio avvenuto qualche giorno dopo in provincia di Padova, nel comune di Galzignano Terme, dove avevano attuato il medesimo modus operandi rapinando la vittima di 1500 euro. In questo caso i giudici hanno contestato anche il reato di sequestro di persona essendo stata, la vittima, rinchiusa in una stanza per evitare che desse l’allarme. I quattro si trovano ora presso le carceri di Milano San Vittore, Verona Montorio e Vicenza.

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