“Agsm-Aim: al cda stipendi raddoppiati, agli utenti raddoppiano solo le bollette”

Bertucco: “Operazione trasparenza e stipendi d’oro in Agsm-Aim”.

Lui la chiama “operazione trasparenza”: Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona-Sinistra in Comune, torna sugli stipendi dei vertici di Agsm-Aim. “Ma – avverte- siamo solo all’inizio”.

“Ci è voluto più un anno di richieste e insistenze – precisa lo stesso Bertucco – per avere l’importo degli stipendi degli amministratori di Agsm. Il 4 novembre scorso rispondendo all’ennesima mia domanda di attualità, l’assessore Bianchini aveva svelato l’arcano: Stefano Casali di Verona Domani nel ruolo di presidente di Agsm-Aim percepisce 90 mila euro all’anno; Gianfranco Vivian della Lega, Francesca Vanzo sempre della Lega, Fabio Sebastiano della Lista Rucco (Francesco Rucco, sindaco di Vicenza, ndr) e Anna Massaro di Fratelli di Italia percepiscono 40 mila euro all’anno per il ruolo di consiglieri”.

“Al vicepresidente – continua Bertucco – è riconosciuta una maggiorazione, mentre il consigliere delegato Stefano Quaglino percepisce 300 mila euro più bonus. Cifre praticamente raddoppiate rispetto alla gestione pre fusione. L’operazione trasparenza è però soltanto all’inizio: è noto, anche se non confermato ufficialmente, che alcuni ex consiglieri di amministrazione di Agsm, sempre “di area” politica di centrodestra, sono stati assunti come dirigenti e come consulenti. Chiediamo di sapere – conclude Bertucco – l’importo dei loro compensi e su quali basi siano stati assunti”.

A Bertucco fa eco il capogruppo Pd a palazzo Barbieri Federico Benini: “Senza voler fare del facile populismo è evidente che nel gruppo Agsm-Aim i conti non tornano. Va bene il raddoppio degli utili a seguito della fusione, e va bene il raddoppio del peso e del prestigio dell’azienda, ma in quanto società pubblica Agsm-Aim ha anche il dovere di tenere in considerazione gli aspetti etico-morali e di buon gusto dell’operato dei suoi amministratori. E il fatto che nell’ultimo anno i consiglieri di amministrazione di Agsm-Aim, tutti politici di nomina politica, si siano visti raddoppiare gli stipendi mentre gli utenti della multiutility hanno visto raddoppiare soltanto le bollette, deve costituire un problema. Il messaggio – conclude Benini – è rivolto anche al sindaco Sboarina che ha fatto quelle nomine, e che ora è chiamato a dare una mano a famiglie e imprese ridistribuendo i circa 20 milioni di euro di utili di competenza di Agsm che in qualità di socio ha richiesto ad Agsm-Aim. Su questo rimaniamo in attesa di una proposta da parte dell’amministrazione comunale”.

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