All’ospedale di Negrar due nuovi laboratori per studiare il virus che causa il Covid

Negrar, inaugurati due nuovi laboratori per lo studio dei virus.

All’ospedale di Negrar – Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico per le Malattie infettive e tropicali – sono stati inaugurati, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, due nuovi laboratori di biocontenimento per la ricerca in vitro su virus e batteri che si affiancano agli altri quattro già esistenti.

Uno dei due nuovi laboratori è ad alto biocontenimento (grado di sicurezza 3 su 4), dove verranno studiati il virus SARS-CoV-2 e altri virus emergenti, come West Nile, originario dell’Africa ma da anni presente in alcune zone d’Italia. Inoltre saranno oggetto di ricerca il virus della dengue e chikungunya, endemici nelle regioni tropicali, ma che hanno già causato focolai epidemici anche in Occidente perché possono essere trasmessi dalla “zanzara tigre”. Sulla sorveglianza di questi virus il Centro di Negrar collabora attivamente già da oltre 10 anni con la Regione Veneto, e ora sarà in grado di effettuare una ricerca di livello avanzato anche in laboratorio. Un altro ambito di ricerca sarà sui micobatteri, che causano gravissime patologie, tra cui la tubercolosi e la lebbra.

Con l’acquisizione di nuovi spazi e di nuove dotazioni tecnologiche, L’Ircss si arricchirà anche di prestigiose consulenze provenienti dall’Istituto Spallanzani di Roma: i professori Maria Rosaria Capobianchi (già direttore del Dipartimento della Ricerca e Laboratorio di virologia) e Antonino Di Caro entrambi virologi. Inoltre il laboratorio di classe 3 sarà diretto dalla dottoressa Concetta Castilletti, loro allieva e collaboratrice. Sono tutti ricercatori del gruppo che per primo ha isolato il virus SARS-CoV-2 in Italia.

“Anche in questa occasione, l’ospedale di Negrar conferma di essere una vera e propria eccellenza, veneta e nazionale, in vari campi, compreso un settore sempre più importante, delicato e difficile come la ricerca e la cura nel campo delle malattie infettive e tropicali. I due nuovi laboratori di biocontenimento per la ricerca in vitro di patogeni sono particolarmente importanti, per tutte le attività che vi si svolgeranno, ma in particolare per rafforzare la lotta al Covid sul fronte della ricerca. Uno dei Laboratori è infatti ad alto biocontenimento, livello di sicurezza 3 su 4, e vi si studieranno i virus come SARS-CoV-2 e altri emergenti. Un ulteriore passo per garantire sempre più salute alla gente”.

Lo ha sottolineato l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin, intervenendo questa mattina a Negrar all’inaugurazione dei due nuovi laboratori di biocontenimento per la ricerca in vitro su virus e batteri che si affiancano agli altri quattro già esistenti.

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