Oscar della chirurgia a medico del Sacro Cuore: è il “Negrar Method”

A Marcello Ceccaroni, chirurgo dell’ospedale di Negrar, il “Golden Laparoscope Award”.

Assegnato a Marcello Ceccaroni, direttore dell’Ostetricia e ginecologia dell’Ircss Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, e alla sua équipe, il “Golden Laparoscope Award” della Società mondiale di laparoscopia, l’Aagl (American Association of Gynecologic Laparoscopists-Elevating Gynecologic Surgery Worldwide), per aver rivoluzionato il trattamento dell’endometriosi, malattia che colpisce 150 milioni di donne nel mondo, 3 milioni soltanto in Italia. Questo grazie ad una tecnica chirurgica mini-invasiva, denominata “Negrar Method”, in grado di risparmiare il più possibile le fibre nervose ed evitare importanti conseguenze post-operatorie

Questo riconoscimento, una sorta di Oscar della chirurgia mini-invasiva, è stato ufficialmente assegnato il giorno 7 novembre a Nashville-Tennessee in occasione del 52esimo congresso mondiale dell’Aagl e sarà ritirato da Ceccaroni e da un suo assistente, Giovanni Roviglione.

Migliorata la vita a migliaia di donne.

“L’endometriosi è una malattia invalidante che provoca dolori pelvici, mestruazioni molto dolorose, disturbi gastrointestinali e urinari e una riduzione della fertilità in circa il 40% dei casi severi – dichiara Ceccaroni -. La soluzione ideale per contrastarla è quella farmacologica, in grado di arrestare la progressione della malattia e garantire una qualità di vita adeguata”.

“In molti casi, quindi, la chirurgia diventa l’unica opzione percorribile – spiega Ceccaroni –  Quando infatti l’endometriosi è talmente avanzata (in circa il 10-20% di tutte le pazienti e in oltre l’80% dei casi trattati nei centri di riferimento come quello di Negrar) da creare delle infiltrazioni molto importanti all’intestino, alla vescica e agli ureteri, il bisturi rischia di diventare una scelta obbligata, soprattutto quando le terapie mediche falliscono, eventualità che purtroppo non capita così di rado. La chirurgia tradizionale dell’endometriosi severa è aggressiva perché non ‘lavora’ solo sull’ovaio o sulla tuba, ma incide su organi molto importanti, avvolti da sottili nervi che regolano le funzioni della pelvi come lo svuotamento e la continenza di vescica e intestino, ma anche le funzioni sessuali”. 

Il “Negrar Method”.

Precisa Ceccaroni che “la nostra tecnica ‘nerve-sparing’, sviluppata interamente tra Negrar e Parigi dopo lunghi studi anatomici cominciati nel 2000, presentata alla comunità scientifica nel 2012 e oggi conosciuta in tutto il mondo come il ‘Negrar Method’, consente di garantire la stessa radicalità chirurgica, cioè la stessa ‘aggressività’ sulla malattia delle altre tecniche tradizionali, ma rispettando il maggior numero di fibre nervose superstiti che spesso vengono danneggiate durante l’intervento. Il nostro approccio – prosegue Ceccaroni – permette di identificare le fibre nervose e perimetrare in modo preciso e accurato i punti di riferimento chirurgici, riducendo così il rischio e la percentuale di danni a carico del sistema nervoso della pelvi“. 

“Questa tecnica – precisa Ceccaroni -, eseguita in centri specializzati, garantisce un’adeguata radicalità chirurgica, riducendo il rischio di disfunzioni post-operatorie dal 36% a meno del 5%, cambiando così la storia chirurgica di questa malattia e la storia clinica di queste pazienti, migliorandone significativamente la qualità di vita post-operatoria”.

Chi è Marcello Ceccaroni.

Il dottor Marcello Ceccaroni è nato a Cesena nel 1972. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1998 dove si è specializzato nel 2003. Ha trascorso lunghi periodi presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma (dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ginecologia Oncologica nel 2008) e all’Université Renè Descartes di Parigi per compiere studi di neuroanatomia pelvica e tecniche chirurgiche “nerve-sparing”. Da giugno 2014 è direttore dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria a Negrar (Verona), dove guida un’equipe di 12 chirurghi, che esegue 1.500 interventi l’anno. 

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