La Lessinia commemora il sacrificio di Don Mercante e Dallasega

Lessinia, 80 anni dopo: un docufilm e una cerimonia per ricordare Don Mercante e il soldato Dallasega.

A ottant’anni dall’esecuzione di Don Domenico Mercante e del soldato tedesco Leonhard Dallasega, uccisi dai nazisti nel giugno del 1944, la Lessinia si prepara a ricordarli con una giornata di commemorazioni e un docufilm che ne ripercorre la storia.

Le iniziative, presentate giovedì 19 giugno nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, sono promosse dal Curatorium Cimbricum Veronense con il sostegno di numerosi enti locali e istituzioni. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Verona Flavio Pasini, il prefetto Demetrio Martino, amministratori trentini e veronesi, studiosi, consiglieri regionali e i curatori del progetto.

Due vite spezzate dallo stesso plotone.

Don Domenico Mercante, parroco di Giazza, fu catturato e condotto dai nazisti da Giazza fino al Bivio di Cerè, nel comune trentino di Ala. Con lui, il soldato Leonhard Dallasega, accusato di diserzione. Quando gli venne ordinato di partecipare all’esecuzione del sacerdote, Dallasega si rifiutò. Quel gesto di umanità gli costò la vita: fu fucilato insieme a Don Mercante.

Il programma del ricordo.

Le celebrazioni si terranno domenica 29 giugno. La giornata inizierà alle 9.30 al cimitero di Giazza, dove riposa Don Mercante. Alle 10.30, al Passo Pertica, luogo dell’esecuzione, verrà presentato il progetto e celebrata una messa. Nel pomeriggio, alle 17, commemorazione pubblica in piazza a Giazza, con la partecipazione del Corpo Bandistico di Sona, il paese in cui Don Mercante fu curato prima del trasferimento in Lessinia.

Un docufilm per non dimenticare.

A fine agosto sarà presentato il docufilm diretto da Giovanni Montagnana, che ricostruisce il cammino di Don Mercante e Dallasega nei loro ultimi giorni. Il film intreccia immagini evocative della Lessinia con testimonianze, interviste e riflessioni storiche. A guidare la narrazione sono Davide Cappelletti e Cristian Truzzoli, ideatori del progetto “Saneabitudini”.