Le due più antiche osterie di Verona sono tra le migliori del Veneto

Due osterie di Verona nella classifica stilata da Sky e dalla guida enogastronomica Veneto Secrets.

Si chiama Veneto on the road l’approfondimento che Sky, avvalendosi della collaborazione della guida Veneto Secrets, ha dedicato alle osterie più caratteristiche della regione. L’indagine condotta dal portale enogastronomico si è tradotta in una classifica di ventiquattro ristoranti tipici, a partire dal più antico, situato in cima a passo San Boldo, al confine tra le provincie di Treviso e Belluno, a quella gestita da uno dei più giovani osti d’Italia, sito lungo la strada che dal centro di San Donà di Piave porta a Jesolo, nota località balneare del veneziano.  

Tra le osterie selezionate e annoverate nella classifica si trovano anche due tipici locali veronesi. A svettare nella graduatoria della città scaligera, infatti, è l’osteria La Fontanina, ubicata nel quartiere di sovente etichettato come il più bohémien di Verona, ovvero quello di Santo Stefano. Con i suoi duecento anni di storia, La Fontanina, che prende il nome dalla vecchia fontana in ghisa che si ergeva nella piazza antistante il locale, ora conservata in una delle sue sale, è una delle più antiche osterie della città.

La cucina, gestita dallo chef Saimir Budani, propone ricette della tradizione rivisitate in chiave creativa. Ognuna delle portate, servite in piatti personalizzati da un’artista locale con l’incisione delle iniziali del ristorante in serigrafia oro, riconduce ad una precisa storia sensoriale, accuratamente descritta dal titolare con l’intento di accompagnare il commensale in un percorso culinario di haute cuisine.

Oltre alla proposta gastronomica, ad affatturare i recensori sono stati gli ambienti ricchi di oggetti d’antiquariato che i titolari del locale hanno collezionato nel corso degli anni, dando vita ad un loro personale cabinet of curiosities. Ognuna delle sale interne, infatti, è decorata come se fosse un ambiente teatrale a sé stante e separata dalle altre grazie all’ausilio di scenografiche quinte, consistenti in tende in velluto, quadri e imponenti specchiere. L’intento di ricreare un’atmosfera d’antan che, impreziosita da curiosi oggetti scovati in vide grenier in giro per il mondo, ricorda i locali in stile Déco e Liberty dei primi Novecento, pare aver sortito l’effetto desiderato sui critici di Veneto Secrets, che hanno inserito il ristorante un posto di riguardo nell’elenco delle migliori osterie della regione.

Spostandosi in pieno centro storico, e precisamente via Scudo di Francia, si trova la Bottega del Vino, che conquista il secondo posto tra le migliori osterie veronesi menzionate da Veneto Secrets. Più che bottega, il ristorante viene considerato un vero e proprio tempio del vino, date le 14 mila etichette provenienti da 5 continenti custodite all’interno della sua cantina, valutata come la più importante del Veneto, e i circa 120 vini quotidianamente in mescita, tra cui le migliori bottiglie di Amarone, Borgogna e preziose annate di Château Mouton Rothschild.

Aperto nel ‘500 durante il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia con il nome di Osteria Lo Scudo di Francia, per la vicinanza con l’allora consolato francese, il locale è stato poi ribattezzato durante l’impero austro-ungarico in Osteria La Biedemeier, per divenire infine Bottega del Vino nel 1890. Il servizio di ristorazione verrà inaugurato poi settant’anni più tardi, nel 1957, proponendo pietanze della tradizione culinaria veronese, a partire dal suo celebre risotto all’Amarone.

Da allora la Bottega del Vino ha accolto e ristorato decine di illustri avventori, da Umberto Boccioni a Ernest Hemingway, dalla regina d’Olanda a Hillary Clinton. La storia di questa antica osteria di Verona ha accresciuto nel tempo la sua notorietà, tanto che nel 2004 fu inaugurata una replica esatta della Bottega tra la quinta e la 59esima strada di New York.

Note sull'autore