“L’ultimo Dpcm è una follia, una mazzata sul commercio veronese. Città deserta”

Duro commento di Confcommercio Verona sull’ultimo Dpcm anti Covid.

“Per commercio, turismo, servizi e trasporti questo Dpcm rischia di essere la goccia che fa traboccare il vaso: le aziende finora sopravvissute a due anni di tsunami sanitario e normativo stanno per chiudere o si preparano a un forte ridimensionamento”. Non usa mezzi termini il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena all’indomani delle nuove disposizioni su Green pass e super Green pass. “Travolti da una miriade di preoccupazioni e adempimenti – spiega – gli imprenditori devono fare i conti ora anche con l’ennesima ondata di disposizioni incerte e cervellotiche. E mentre resta da capire, ad esempio, se chi non dispone del certificato verde possa comprare o meno merce non essenziale, i titolari degli esercizi saranno sottoposti, da febbraio, all’onere dei controlli a campione della clientela. Una follia”.

Sulle imprese si staglia poi la scure di fisco e credito: “Il 31 dicembre sono terminate le cosiddette moratorie di Stato ed alle aziende, che da questo mese sono costrette a pagare le rate dei mutui che erano state sospese, stanno arrivando migliaia di cartelle fiscali”, aggiunge il direttore generale di Confcommercio Verona Nicola Dal Dosso. “A ciò si aggiungono il boom dell’aumento del costo delle materie prime e dell’energia che, insieme all’impennata dell’inflazione, bloccano i consumi e rischiano di soffocare definitivamente il terziario di mercato cancellando ogni possibilità di auspicata ripresa”.

“Tutto questo – insiste Arena – mentre viviamo un lockdown di fatto, con quasi la metà degli italiani e dei veronesi che non vanno al lavoro e non escono e le aziende aperte ma inattive, visto che la città è vuota. Aziende che debbono sostenere i  costi vivi e le spese per il personale, dando fondo alle ferie, sperando che arrivi un sostegno: emblematico il caso degli alberghi ma direi di quasi tutte le attività, eccezion fatto per il settore alimentare. Anche l’autotrasporto è in grave difficoltà, oltretutto si paventa un abbattimento del rimborso sulle accise

Note sull'autore