Superbonus 110% con nuove regole, allarme a Verona: “Norma da cambiare”

L’allarme per le nuove regole del Superbonus 110%.

Superbonus 110%, una misura pensata per ridare fiato alle imprese del settore edile e risollevare il comparto dopo i mesi difficili della pandemia. Ora però che lo stesso superbonus ha cambiato regole, salgono l’allarme e i malumori fra gli addetti ai lavori, anche a Verona.

A cambiare è la norma che blocca la cessione dei crediti per il Superbonus 110% dell’edilizia. Lo sancisce il Decreto Sostegni-ter, già approvato dal Consiglio dei ministri. Una scelta che non piace, per nulla, al mondo delle costruzioni: “Continueremo a batterci per correggere una misura che, limitando ad una le possibilità di cessione dei crediti fiscali in ambito di superbonus edilizio, di fatto annullerà l’utilità dell’incentivo”, esclama il presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri.

La disposizione ha infatti confermato, senza alcun correttivo, le novità aspramente contestate da Confartigianato e dall’intero mondo rappresentativo della filiera delle costruzioni. Infatti, nel caso in cui il fornitore abbia concesso lo sconto in fattura, il medesimo può cedere una sola volta il credito a terzi, comprese le banche, dopodiché il credito diventa incedibile; inoltre, in caso di cessione, il primo cessionario non può cedere ulteriormente il credito.

La norma fissa anche la data del 7 febbraio 2022 quale termine entro il quale possono essere “smaltiti” i crediti pregressi: “Confartigianato – afferma Iraci Sareri – ha denunciato subito a gran voce come le continue modifiche della disciplina dei crediti fiscali, susseguitesi negli ultimi mesi, abbiano determinato incertezza sul mercato, con l’effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili ‘patologici’. Ora interverremo – conclude il presidente di Confartigianato Imprese Verona – in coordinamento con le altre rappresentanze d’impresa, in sede di dibattito parlamentare per richiedere lo stralcio della norma e, in subordine, per sostenerne la modifica”.

“Confartigianato Imprese Veneto si è rivolta, con una lettera, al presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – afferma Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, mentre, per quanto riguarda la nostra Associazione, stiamo sensibilizzando sul tema i parlamentari veronesi per mantenere alta la loro attenzione in vista del dibattito parlamentare sul Decreto Sostegni-ter che si svilupperà nei prossimi giorni, e abbiamo scritto al rappresentante territoriale del Governo, il Prefetto Donato Cafagna. A tutti stiamo chiedendo di volersi far carico di trasmettere agli organi centrali il forte disagio delle imprese che Confartigianato rappresenta affinché, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici”.

Secondo Confartigianato Verona, il provvedimento sta avendo un impatto fortemente negativo nei confronti di una filiera produttiva, il cosiddetto “Sistema Casa”, che in provincia di Verona si compone di ben 11.657 imprese artigiane registrate in Camera di Commercio, che impiegano ben 22.715 addetti. Quella scaligera è la capofila, tra le province del Veneto, per numero di aziende e occupati nel comparto. Nell’Edilizia si contano 5.305 imprese; 181 sono i Marmisti; 1.616 i Pittori; 850 i Posatori; 56 gli Ascensoristi; 1.205 gli Elettricisti; 1.082 Termoidraulici e Bruciatoristi; 644 le imprese dell’Arredo; 416 Serramentisti e aziende del Legno per Edilizia; 97 imprese della Tappezzeria; 203 quelle della Carpenteria e serramentistica metallica.

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