Si avvicina il 2 novembre: assalto ai fiorai, a Verona i crisantemi sono “esauriti”

Verona, esaurite le produzioni di crisantemi e di fiori recisi.

A pochi giorni dalla commemorazione dei defunti sono quasi già tutte esaurite le produzioni veronesi di crisantemi e fiori recisi e in vaso. Un momento di rimonta, rispetto a un anno fa, quando con i lockdown si era registrato un forte calo di clientela perfino nei periodi legati a ricorrenze e festività.

“La gente è tornata a comprare fiori e possiamo dire che il periodo buio è alle spalle – sottolinea Massimo Fontana, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Verona -. In questi giorni abbiamo avuto molta clientela che è venuta a scegliere il colore e la tipologia della pianta da portare ai propri defunti. Chi ha prodotto i crisantemi sta vendendo tutto, ma vanno molto anche i ciclamini e le rose. Il problema è che mancano prodotti rispetto a un anno fa. Certamente la grande richiesta influisce, ma probabilmente il motivo sta nella minore produzione, dovuta forse a una certa cautela dal momento che l’anno scorso molte aziende florovivaistiche hanno buttato al macero quintali di fiori e piante. Pesa, inoltre, anche la carenza di prodotto in arrivo dall’Olanda, che è uno dei più forti esportatori al mondo di fiori recisi”.

La commemorazione dei defunti rappresenta per le aziende florovivaistiche del Veronese uno dei momenti più importanti dell’anno in termini di introiti. Ma in generale tutto ha ripreso a girare. “Sono ripartite le cerimonie, soprattutto matrimoni, battesimi e cresime – informa Fontana -. Il problema maggiore in questo momento è, però, l’aumento dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda gas e gasolio. Ci troviamo di fronte a costi insostenibili non solo per quanto riguarda il riscaldamento delle serre, ma anche per far andare i macchinari. Aumenti esagerati, che ci stanno mettendo in grande difficoltà, tanto più che il florovivaismo non ha supporti dallo Stato, al contrario di altri Paesi”.

I dati numerici del comparto sono comunque favorevoli. Per la prima volta in dieci anni il numero di aziende venete non è diminuito, ma si è mantenuto invariato a 1.417 unità (dati 2020 Veneto Agricoltura). In lieve ripresa la superficie florovivaistica, che viene stimata in circa 2.500 ettari (+1,6%). La produzione complessiva regionale è salita a circa 1,89 miliardi di piante (+16%), quasi esclusivamente dovuta all’incremento della produzione vivaistica orticola. La provincia di Padova, con 434 unità (- 0,5%) concentra il 30,6% delle aziende regionali, seguita da Treviso (312 unità, invariate), Verona (222 aziende, +1,4%) e Venezia (193 aziende, -3%).

Note sull'autore