Pezzotti e abbonamenti tv pirata, la finanza scova 65mila “fuorilegge”: cosa rischiano

L’indagine della Guardia di finanza su abbonamenti tv pirata.

Abbonamenti tv pirata e pezzotti: si avvia alla conclusione l’indagine, denominata “Iptv Special”, svolta dal Nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia nel settore della pirateria audiovisiva sul web, che aveva portato alla denuncia di oltre 70 persone e alla scoperta di un giro di 65mila abbonamenti pirata aventi ad oggetto le principali tv e piattaforme a pagamento, per un giro d’affari di oltre un milione di euro.

I finanzieri di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Teramo, avevano infatti individuato una struttura operativa articolata su tre livelli: il primo, più tecnico, era costituito da chi decriptava il segnale delle pay tv e curava gli aspetti economico finanziari del sistema criminale; il secondo formato dai “reseller”, cioè da quei clienti che facendo il salto di qualità, si trasformavano in piccoli imprenditori vendendo gli abbonamenti pirata; il terzo composto dai 65mila clienti finali che, con una spesa molto contenuta, usufruivano dei servizi televisivi offerti dalle principali piattaforme digitali.

Le indagini, che hanno portato all’oscuramento del sito web che forniva le istruzioni per ottenere gli abbonamenti pirata nonché al sequestro di materiale hardware, programmi software e numerose carte di debito utilizzate per l’impianto criminoso, sono poi proseguite con la verifica dei ruoli svolti dalla moltitudine dei soggetti incappati nelle maglie delle Fiamme Gialle.

Al termine di quest’ultima fase investigativa, i militari hanno ora sanzionato i 49 rivenditori (reseller) individuati, a cui sono stati contestate violazioni amministrative nel campo del diritto d’autore per un valore complessivo di oltre 500mila euro, con sanzioni di oltre diecimila euro per ognuno di essi. Alcuni dei trasgressori hanno già provveduto a pagare la relativa sanzione amministrativa. È ora al vaglio dei Finanzieri la posizione degli oltre 65mila utenti finali, fruitori degli abbonamenti televisivi pirata, per individuare le singole responsabilità.

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