Morte Madiha, l’Associazione vittime della strada: “Vigileremo perché sia fatta giustizia”

Il presidente dell’Associazione familiari vittime della strada Alberto Pallotti interviene sulla tragica fine di Madiha Rahmad.

“Quella a cui stiamo assistendo è una carneficina ignorata dalle istituzioni”: sulla tragica morte di Madiha Rahmad, travolta e uccisa all’alba di domenica scorsa a Porta Vescovo, interviene Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione italiana familiari vittime della strada: “Troppi morti sulle strade e troppi appelli ignorati dalle istituzioni. Vigileremo perché sia fatta giustizia”; dice Pallotti.

La vittima è una giovane cameriera di 29 anni, che alle 5.30 del mattino stava camminando su un marciapiede quando un’auto gli è piombata addosso. Il conducente si è poi dato alla fuga, ma è stato rintracciato dalle forze dell’ordine. Sottoposto all’alcoltest, il conducente sarebbe poi risultato positivo con valori superiori al limite.

“Questa è solo l’ultima di una scia di sangue infinita – dice Alberto Pallotti – tragedie su tragedie, apparentemente senza una spiegazione. In realtà i colpevoli ci sono sempre. Noi lo abbiamo denunciato, a tutti livelli: commissione Trasporti, presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, alle assicurazioni. C’è una ripresa incredibile della strage stradale post pandemia. Ignorata dalle istituzioni. Il tavolo della sicurezza stradale veronese è fermo da anni – continua Pallotti – le associazioni presenti non sono mai coinvolte. I progetti nelle scuole sono pochi, insufficienti, manca educazione e cultura. E questi sono i risultati. È inaccettabile che ancora oggi ci sia gente ubriaca che uccide sulle nostre strade. Una ragazza non tornerà più a casa”.

“Anch’io sono stato investite sulle strade veronesi”.

Il presidente Pallotti continua: “Anche io, più di dieci anni fa, sono stato investito sulle strade veronesi da un ubriaco che poi è scappato. In quel caso la giustizia penale mi ha lasciato un profondo senso di ingiustizia. Non permetteremo che anche questa volta succeda quello che è accaduto a me, vigileremo sull’inchiesta e sull’adeguata punizione dei colpevoli. Conosco il pubblico ministero Alberto Sergi e so che è un serio inquirente. Sono convinto che farà una indagine seria e approfondita. Chiederemo di costituirci parte civile per seguire il processo. Faccio i complimenti alla polizia locale che è riuscita a identificare il fuggitivo, altrimenti avremmo avuto l’ennesima tragedia con beffa finale. La nostra associazione sarà a fianco delle famiglie coinvolte per la ricerca della verità, e non ci accontenteremo fino a quando i colpevoli non saranno puniti giustamente”.

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