Mercante d’arte veronese vende falsi Picasso e De Chirico: denunciato

Verona, denunciato mercante d’arte: vendeva opere contraffatte.

Mercante d’arte veronese vende falsi Picasso e De Chirico: denunciato. La Guardia di finanza di Venezia ha concluso un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, che ha consentito di sequestrare e di porre fine all’illecito commercio di numerose opere d’arte falsamente attribuite a Filippo De Pisis, Giacomo Balla, Piero Dorazio e Tancredi Parmeggiani.

Nell’ambito della stessa indagine è stata accertata la commercializzazione di 11 opere d’arte falsamente attribuite, tra gli altri, ad artisti di fama mondiale del calibro di Giorgio De Chirico (un dipinto), Mario Schifano (un dipinto) e Pablo Picasso (una scultura), tutte cedute tra il 2019 e il 2022 a un professionista di Belluno, per mano di un mercante d’arte di Verona.

L’indagine.

L’indagine trae origine da una attività intrapresa dalle Fiamme Gialle lagunari dedicata al controllo economico-finanziario del mercato dell’arte mediante l’analisi delle operazioni commerciali svolte dagli operatori del settore (gallerie, case d’asta e commercianti) sia sotto il profilo fiscale, sia per i relativi obblighi antiriciclaggio. Nel corso delle attività è stata focalizzata l’attenzione su una serie di compravendite di opere d’arte molto richieste dal mercato che venivano proposte a prezzi fortemente concorrenziali nei territori del bellunese e veronese da oltre due anni.

Dopo aver effettuato i necessari accertamenti per provarne l’autenticità, ponendo in visione sia le opere sia le relative certificazioni di autenticità agli Archivi e/o Fondazioni competenti (organi preposti all’archiviazione delle opere), è stato possibile dirimere i dubbi, acclarando la falsità dei dipinti e quella degli expertise dolosamente utilizzati dal mercante, ora indagato, per convincere gli acquirenti della bontà delle “croste” che poneva in vendita.

A conclusione dell’attività di polizia giudiziaria, è stato segnalato il mercante d’arte della provincia di Verona per i reati di truffa aggravata, ricettazione e commercio di 11 opere d’arte contraffatte. In fase di indagini, il mercante scaligero è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e ad una serie di accertamenti finanziari che ne hanno delineato un profilo commerciale particolarmente sviluppato su tutto il territorio nazionale.

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