Sale l’allarme inquinamento nel lago di Garda: “Cosa fa la Regione?”

I consiglieri Zanoni e Bigon sull’inquinamento del lago di Garda: “Quali saranno gli interventi dopo l’analisi sulla contaminazione delle anguille?”

I risultati dell’ultimo monitoraggio sugli inquinanti presenti nelle anguille del lago di Garda, disposto dal Ministero della salute e realizzato tra l’aprile e l’ottobre scorso, “rivelano dati preoccupanti”: a dirlo sono i consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni Anna Maria Bigon, che con un’interrogazione alla regione chiedono quali saranno gli interventi in programma per risolvere il problema dell’inquinamento.

“Circa un terzo degli esemplari ha superato considerevolmente i limiti degli inquinanti ammissibili, in crescita rispetto al monitoraggio del 2016, in base al quale le anguille non conformi erano un quinto del totale. Quali misure e accordi di programma la Giunta sta mettendo in atto, in collaborazione con tutte le istituzioni interessate, per individuare e bloccare le fonti di inquinanti che stanno gravemente danneggiando le acque del lago e la sua biodiversità?”.

“Fondamentale individuare le fonti inquinanti ed eliminarle”.

“Ben 28 campioni di anguille su 90 presentano concentrazioni di policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani (PCDD/F), policlorobifenili-diossina simili (PCB-DL) superiori ai limiti massimi di residuo, e 16 anguille, pur superando il limite massimo, rientrano applicando l’incertezza di misura. La concentrazione massima della somma degli inquinanti rilevata nelle 90 anguille è stata sette volte superiore al limite massimo di residuo per il muscolo di anguilla selvatica. La concentrazione massima rilevata di PCB-NDL è di 1620 ng/g, e corrisponde a oltre 5 volte il valore ammesso come limite massimo”.

“Abbiamo già chiesto alla Giunta con un’altra interrogazione di inizio anno”, ricordano i consiglieri, “quali azioni stesse mettendo in atto per risolvere definitivamente il problema degli sversamenti di acque contaminate da liquami fognari provenienti dal fiume Sarca nel lago di Garda. Ma non abbiamo ancora ottenuto risposta. Vi sono alcuni alcuni fronti di intervento indispensabili: oltre a vietare la commercializzazione, la vendita e la pesca delle anguille risulta ormai imprescindibile individuare le delle fonti inquinanti ed eliminarle. Accanto a ciò serve una seria programmazione degli interventi utili a disinquinare le acque del lago”.

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