L’indagine che fa tremare Gardaland: la proprietà “pronta a collaborare”

Fatture false e corruzione, due manager di Gardaland indagati.

Il terremoto che ha scosso dalle fondamenta Gardaland, il parco divertimenti più famoso d’Italia, ha per ora il nome dei due manager coinvolti nell’indagine delle Fiamme Gialle: il direttore generale del Parco, Danilo Santi, e il direttore tecnico Francesco Alessandro Giannotta. Due colonne di Gardaland. Santi, 62 anni, da 30 lavora al Parco, mentre Giannotta, 50 anni, è arrivato nel 2008. Entrambi sono indagati dalla Guardia di finanza per fatture false e corruzione tra privati, articolo 2635 del codice penale.

Un’accusa che è piombata come un fulmine sul regno del divertimento più famoso d’Italia, che dal 2 aprile tornerà ad aprire i cancelli, e sulla proprietà del parco, il colosso inglese Merlin Entertainments Limited, con sede nella contea di Dorset e uffici a Londra. Un’indagine che sarebbe nata da una serie di denunce presentate da ditte che lavorano o hanno lavorato all’interno del parco stesso. Secondo l’ipotesi formulata dagli investigatori i due manager indagati avrebbero fatto la cresta su numerosi lavori o incarichi appaltati a ditte esterne, ai danni della stessa proprietà del parco, coinvolgendo nei loro traffici numerose imprese.

Ieri, poche ore dopo che la notizia dell’indagine aveva cominciato a diffondersi, i vertici della società d’oltremanica avevano rilasciato un comunicato secco, che suonava come un’ammissione e una netta presa di distanza dai due indagati, che nel frattempo sono stati, in via cautelativa, sospesi dai loro incarichi:

Il team di Gardaland è stato informato dalla Guardia di Finanza dell’esistenza di un’indagine che riguarda due dipendenti di Gardaland e alcuni fornitori esterni. Il team collabora attivamente con le autorità e ha offerto massima disponibilità. Non possiamo rilasciare ulteriori commenti essendo l’indagine in corso”.

Una nota che non nasconde la sorpresa e anche la profonda irritazione da parte della proprietà, che sarebbe totalmente all’oscuro delle presunte manovre dei suoi dipendenti e tecnicamente parte lesa, secondo quanto ricostruito dagli investigatori. Tutto questo mentre il parco di Gardaland si sta preparando a riaprire i cancelli, il 2 aprile, in condizioni di quasi normalità, dopo i mesi di limitazioni dovute alla pandemia. Ma normalità, al momento, non ci può essere.

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