Il centro anziani non si deve fare: “Troppo vicino al cimitero militare tedesco”

Costermano, il Tar del Veneto blocca il centro anziani: “Troppo vicino al cimitero militare tedesco”.

Il centro per anziani non si deve fare. Motivo? E’ troppo vicino al cimitero militare tedesco. Che è lì da 80 anni. La vicenda riguarda il comune di Costermano, che in accordo con l’Ulss 9 Scaligera vorrebbe realizzare un centro diurno per anziani, una struttura da 25 posti per autosufficienti e 7 per anziani fragili.

Solo che una sentenza del Tar del Veneto ha bloccato il progetto, accogliendo il ricorso di Germania e Italia: il centro sorgerebbe infatti vicino al cimitero militare tedesco, dove riposano i resti di circa 20mila sodati. Tra i quali anche alcuni SS e criminali di guerra. Il fatto è che esiste un accordo internazionale tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale di Germania sulle tombe di guerra, sottoscritto nel 1955 e ratificato nel 1957 in base al quale la manutenzione del sito è affidata all’associazione umanitaria Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge (Vdk).

Associazione che appoggiata dai governi di Roma e Berlino ha contestato le delibere del comune di Costermano, con le quali veniva approvata la realizzazione del centro anziani a una distanza compresa fra 50 e 200 metri dal camposanto, quindi dentro la fascia di rispetto cimiteriale. L’intervento in questione, quindi, “determinerebbe pregiudizio per l’ambiente e per la tranquillità dei luoghi”.

Da qui la causa al Tar del Veneto. Il comune di Costermano ha difeso le proprie posizioni sostenendo che l’area, a quasi 80 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, non dovrebbe più essere considerata un cimitero, bensì un sacrario al quale non si applicano le fasce di rispetto. Vdk ha invece ribattuto, come riporta Il Gazzettino, che il posto accoglie dal 18 luglio 2013 nuovi resti rinvenuti a Verona e dall’11 dicembre 2019 un corpo recuperato a San Daniele del Friuli, per cui il vincolo dovrebbe continuare a valere.

Risultato? La tesi della Germania, condivisa dall’Italia, è stata accolta dai giudici. La delibera del comune di Costermano è stata quindi annullata, e il comune dovrà anche sborsare le spese di giudizio: 2.500 euro all’Italia, e 2.500 euro alla Germania.

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