In Veneto un sanitario su 10 non ha voluto vaccinarsi: sono più di 6mila

In Veneto un sanitario su 10 non si è vaccinato.

“Un sanitario su 10 non vaccinato nonostante l’obbligo: sono numeri preoccupanti e per certi versi incredibili, considerato che da oltre un anno molti di loro sono in prima linea a combattere contro il virus. Da inizio aprile è entrato in vigore il decreto che prevede provvedimenti disciplinari per gli ‘irriducibili’: si faccia rispettare. Queste persone potrebbero trasformarsi in veicolo di contagio e non possiamo rischiare di ritrovarci al punto di partenza, con focolai in ospedali o Rsa”.

È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali del Partito democratico Veneto, con il capogruppo Giacomo Possamai e Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis a proposito dei dati diffusi dalla Regione, secondo cui 6312 sanitari su 60.203 sono ancora da immunizzare. 

“Chi rifiuta il vaccino senza motivazioni – proseguono i consiglieri – deve essere immediatamente spostato ad altre mansioni che non mettano in pericolo i pazienti o, se non è possibile, sospeso dal lavoro, come prevede il decreto ministeriale; anche l’Ordine dei medici del Veneto chiede di intervenire. Nei giorni scorsi il Tribunale di Belluno ha dato un segnale importante, dichiarando inammissibile il reclamo presentato da otto operatori sociosanitari di due case di riposo, che chiedevano il riconoscimento del diritto a non vaccinarsi senza dover incorrere in ferie forzate o sospensioni”. 

“È oggettivamente impossibile – sottolineano ancora i consiglieri del Pd – che oltre seimila persone siano tutte incompatibili con il vaccino, per motivi di salute o altro, ad esempio la gravidanza. Sappiamo che il Covid ha ritardato in modo drammatico molti interventi e la parte inerente la prevenzione: il pericolo, con la carenza di personale, è di aggravare la situazione. Occorre, quindi, anche capire quante assunzioni a tempo determinato possono essere fatte, così da coprire le esigenze immediate, oltre a programmare concorsi in base alle future carenze di organico. Più che negli ospedali, però, il problema del personale non vaccinato è particolarmente serio per Rsa e cooperative, perché non hanno i margini del pubblico per assumerne di nuovo o per spostare gli addetti ad altre mansioni. Anche per questo è indispensabile insistere, senza sosta, sulla necessità di vaccinarsi”.  

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Veneto Luca Zaia: “La cosa è complessa, è un po’ come cambiare in corsa le regole del gioco, e ho paura che questo si trasformi in una montagna di scartoffie. Ma da un punto di vista etico se uno fa il poliziotto, deve portare la pistola, se uno fa il pasticcere non può essere allergico alla farina. Se uno fa il medico o l’infermiere…”.

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