Tumori, l’ospedale di Negrar nelle rete europea degli istituti oncologici

L’IRCSS di Negrar certificato dall’OECI Cancer Center per la qualità delle cure e per le terapie innovative.

“L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria rispetta gli standard di qualità di un Cancer Center e di un istituto di ricerca”. E’ quanto riporta la targa che certifica il titolo di Centro di cura dei tumori ottenuto dall’OECI che, con i suoi 140 membri, è la più grande rete europea in ambito oncologico. Ne fanno parte alcuni dei maggiori Istituti del continente impegnati nella lotta contro il cancro. Quelli italiani sono 13 tra cui l’Istituto Nazionale Tumori e l’Istituto Europeo Oncologico di Milano, il “Regina Elena” di Roma e il “Pascale” di Napoli. In regione l’unico certificato è l’Istituto Oncologico Veneto. L’IRCCS di Negrar è tra i pochi ospedali presenti nel network che non si occupano esclusivamente di diagnosi e cura del cancro.

Il prestigioso riconoscimento internazionale è stato ottenuto a conclusione di un iter intrapreso volontariamente dall’IRCCS e durato due anni, durante i quali il board dell’OECI ha valutato, anche con visita in sede, l’attività oncologica del Sacro Cuore, rilevando i punti di forza e chiedendo, per altri, l’adeguamento a standard condivisibili a livello internazionale con i più grandi centri di cura e di ricerca dei tumori.

“Soddisfatti i più elevati standard”.

“Il riconoscimento di Cancer Center significa che l’IRCCS di Negrar soddisfa i più elevati standard elaborati a livello europeo negli ambiti della cura e dell’assistenza, della ricerca scientifica e dell’innovazione, della prevenzione e della formazione accademica e post-laurea – ha sottolineato Alberto Bortolami del Coordinamento Regionale per le Attività Oncologiche (CRAO)-Rete Oncologica del Veneto –. Vengono premiati, in particolare, il carattere innovativo e la varietà delle cure offerte, secondo un approccio multidisciplinare che è parte integrante anche della Rete Oncologica del Veneto. Approccio che mette al centro le esigenze del paziente e dei suoi familiari, elaborando un piano terapeutico su misura, a partire dagli ultimi sviluppi della ricerca svolta al proprio interno e in collaborazione con altri partner regionali”.

“La certificazione di Cancer Center non è solo una questione di prestigio, ma è parte integrante della nostra storia da sempre a servizio del paziente, in quanto rappresenta una garanzia della qualità delle cure e dell’assistenza a vantaggio di chi è affetto da questa malattia. Il riconoscimento europeo è anche un’opportunità per l’Ospedale di ulteriore crescita grazie al confronto e alla sinergia con le più grandi realtà oncologiche europee. E questo va sempre a beneficio del paziente”, ha sottolineato l’amministratore delegato Mario Piccinini.

“Traguardo di un percorso ventennale”.

L’ingresso nell’OECI è il traguardo di un percorso di sviluppo almeno ventennale come ha illustrato il direttore sanitario Fabrizio Nicolis. “Oggi sono presenti in una sola struttura tutte le specialità di diagnosi, cura e riabilitazione per il paziente adulto affetto da tumore. L’acquisizione di professionalità e di tecnologia innovativa e spesso unica in Italia ha portato una crescita progressiva dell’attività assistenziale: nel 2022 sono stati 17mila i pazienti oncologici che si sono rivolti a questo ospedale per diagnosi e/o cura di una patologia neoplastica (con una media di crescita del 7% negli ultimi 5 anni) e 2.700 gli interventi oncologici, di cui il 21,7% da fuori regione. La crescita ha riguardato anche l’attività di ricerca: ad oggi sono in corso 113 studi clinici condotti da 11 diverse unità operative”.

Determinante per lo sviluppo è stata l’adozione di un modello organizzativo multidisciplinare strutturato come una rete trasversale ai Reparti e ai Servizi coinvolti nella diagnosi e nella cura delle patologie oncologiche. Nel 2016 è stato attivato anche un “Numero Verde per la cura dei tumori (800 143 143)” per facilitare l’iter diagnostico-terapeutico del paziente con diagnosi o sospetta diagnosi di neoplasia.

Un iter che, secondo la letteratura scientifica, per essere efficace deve basarsi su due cardini: la presa in carico tempestiva e multidisciplinare del paziente.

“In questi anni l’IRCCS di Negrar ha visto crescere le competenze professionali e le tecnologie, ma ha anche migliorato l’organizzazione con la creazione e sviluppo dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), nei quali un team di medici di diverse specialità discutono il caso di malattia neoplastica che per la sua complessità non può essere presa in carico da un solo specialista”, ha spiegato la dottoressa Stefania Gori, direttore del Dipartimento Oncologico. “Una simile organizzazione determina beneficio per il paziente: migliore assistenza, aumentata aderenza del percorso diagnostico-terapeutico dettato dalle Linee Guida nazionali e internazionali e aumento della sopravvivenza, maggiore opportunità di arruolamento in studi clinici (quindi accesso alle cure innovative)”. Ricadute positive anche sul fronte della ricerca: l’acquisizione di dati clinici dai diversi specialisti favorisce la nascita di nuovi studi.

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