Salvataggio Val Borago: Verona vuole che diventi sito di interesse comunitario

Procede l’operazione per salvare e valorizzare Val Borago: si attende l’approvazione della Regione Veneto.

L’operazione di salvataggio di Val Borago è entrata nella seconda fase: dopo l’acquisizione, approvata in consiglio comunale, si attende il sigillo della Regione Veneto. Il Comune di Verona ha chiesto che l’area sia riconosciuta ufficialmente quale sito di interesse comunitario, e di poter essere capofila nella valorizzazione e gestione dell’area e della sua biodiversità, attraverso il Museo di storia naturale.

Un passaggio storico, in accordo con i Comuni di Negrar e Grezzana, che permetterà di tutelare e conservare la ricchezza naturalistica del bosco, con tutte le sue specie di flora e fauna. Per far proseguire l’iter si attende che il Negrar faccia lo stesso passaggio in consiglio comunale, con l’acquisizione della sua quota.

I passaggi dell’intervento.

La prima fase ha riguardato il salvataggio del Bosco dalla temuta vendita, chiesto a gran voce dai cittadini e sostenuto dalle tante realtà che hanno supportato l’operazione, in primis l’associazione Il Carpino.

L’area boschiva di oltre 38 ettari, a nord ovest della zona speciale di conservazione Borago-Galina, rischiava di essere trasformata in un’area ad uso agricolo per la realizzazione di vigneti. Per impedire che ciò avvenisse si era sollevata l’opinione pubblica e il compendio era stato acquisito da Intesa San Paolo S.p.a., intenzionata a sostenere la crescita inclusiva e sostenibile del territorio. L’Istituto ha ora ceduto al Comune di Verona la quota sul territorio del capoluogo scaligero, che ne manterrà l’uso pubblico.

Mentre si attende la seconda fase, è partito il primo studio approfondito dell’habitat naturale della vallata. Il progetto “YouFAB – fondo Alto Borago” riguarda un’area di 989 ettari, che si estende a nord dei quartieri di Avesa e Quinzano fino a Montecchio di Negrar. L’obiettivo è promuovere la conservazione della biodiversità della zona, attraverso il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio.

Una riuscita collaborazione tra enti locali.

“Traguardo raggiunto”, ha commentato l’assessore all’ambiente, “grazie alla collaborazione di molti e al lavoro di squadra abbiamo salvato un compendio unico e prezioso dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Ora aspettiamo che Negrar approvi in Consiglio comunale l’acquisizione di sua competenza e che la Regione riconosca la Val Borago quale sito di interesse comunitario. Una sinergia piena tra enti locali affinché l’area sia tutelata conosciuta. Ringraziamo tutti i cittadini che si sono fatti promotori di una operazione partita dal basso che ha trovato, via via, il supporto di tutte le Istituzioni”.

“Abbiamo posto le basi per la futura conservazione dell’area”, ha sottolineato presidente dell’associazione Il Carpino Mauro Spezia. “Un risultato importantissimo frutto del coinvolgimento di tante persone e realtà. Dalla Prefettura al Ministero che sono stati un riferimento fondamentale per superare la burocrazia. E poi la lungimiranza di Intesa San Paolo, il supporto dell’avvocato Stefano Dindo e il Comune di Verona per il totale e incondizionato sostegno”. 
 

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