Gimbe, Verona supera i 150 casi per 100mila abitanti. Soglia critica in Veneto per le terapie intensive

I numeri del rapporto Gimbe di questa settimana.

Casi in continuo aumento per la sesta settimana di fila, + 38,4% in Veneto (contro il + 42,4% della scorsa settimana, la media nazionale è + 25,1%) nella settimana dal 24 al 30 novembre, e ospedali che cominciano a sentire la pressione: ricoveri (+13,7%), terapie intensive (+22%) e decessi (+14%). E poi: 32 Province sopra 150 casi per 100 mila abitanti compresa Verona che rimane quella messa meglio in Veneto ma registra 184 casi per 100mila abitanti (erano 136 sette giorni fa): sono questi, in sintesi, i numeri del monitoraggio Gimbe di questa settimana.

“Da sei settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continuano ad aumentare a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+25,1%) con una media mobile a 7 giorni più che quintuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 12.345 il 30 novembre”. L’aumentata circolazione virale è documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 17,1%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 7,2%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,38%).

Casi per 100mila abitanti.

In tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 3,2% di Abruzzo e Umbria al 39% delle Marche. Il Veneto, come detto, fa segnare un + 38,4%, quarto maggior incremento tra le regioni. In 98 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti e in 16 Regioni tutte le Province superano tale soglia: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. In 32 Province si registrano oltre 150 casi per 100.000 abitanti, e tra queste secondo il rapporto Gimbe c’è anche Verona: Trieste (635), Bolzano (552), Gorizia (496), Rimini (362), Treviso (342), Forlì-Cesena (321), Padova (321), Venezia (300), Vicenza (298), Aosta (286), Pordenone (252), Ravenna (245), Ascoli Piceno (234), Imperia (233), Udine (219), Bologna (213), Rovigo (213), Belluno (209), Pesaro e Urbino (203), Fermo (200), Ferrara (192), Trento (188), Verona (184), Viterbo (177), Varese (176), Verbano-Cusio-Ossola (164), Cremona (164), Roma (161), Genova (160), Monza e Brianza (157), Ancona (155) e Como (151).

Ospedali.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +13,7% in area medica e +22% in terapia intensiva”. Il Veneto l’area medica è occupata all’8%, le terapie intensive al 10%. Le soglie, lo ricordiamo, sono rispettivamente del 15 e del 10 per cento. A livello nazionale, al 30 novembre, il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% in area critica.

Vaccini.

Quanto ai vaccini, al 1° dicembre (aggiornamento ore 06.15) il 79,7% della popolazione (n. 47.226.119) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+297.415 rispetto alla settimana precedente) e il 77,1% (n. 45.683.073) ha completato il ciclo vaccinale (+247.367 rispetto alla settimana precedente). In Veneto il ciclo vaccinale è stato completato dal 76,2% della popolazione.

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