Quarantena, sorveglianza o isolamento? Quello che bisogna fare, spiegato bene

Le nuove regole a Verona e provincia.

Quarantena, sorveglianza o isolamento? I contagi da Covid continuano a correre, la variante Omicron ormai ha preso il sopravvento, e Verona si conferma da qualche giorno la più colpita del Veneto. Ma i contagi corrono in tutta Italia. Per questo motivo il governo ha varato nuove regole per contenere la pandemia. Il nodo più complesso è stato capire quando e cosa bisogna fare nel caso di quarantena, isolamento e sorveglianza. Senza contate tutte le altre differenze relative al contatto con un positivo: c’è una differenza tra contatto stretto e a basso rischio. Proviamo a capirne di più.

Quarantena.

La quarantena è rivolta a coloro che hanno avuto contatti stretti con una persona risultata positiva. Nello specifico serve a monitorare i sintomi ed eventualmente individuare subito nuovi casi. Per terminare il periodo di quarantena sarà necessario avere un tampone molecolare o antigenico negativo. Se la persona entrata in contatto con un positivo ha completato tutto il ciclo vaccinale, le due dosi più booster, entro 120 giorni o meno, la quarantena non è obbligatoria. In questo caso basterà l’autosorveglianza.

Sorveglianza.

Ci sono due tipi di sorveglianza: l’autosorveglianza e quella attiva. Per la prima tipologia è prevista la necessità di indossare la mascherina Ffp2 fino a dieci giorni dal contatto con il caso Covid. In più, appena sono visibili dei sintomi, è previsto il test antigenico rapido o molecolare. Se sintomatici bisognerà ripetere il tampone dopo cinque giorni dall’esposizione alla persona positiva. Coloro che effettuano il test in centri privati abilitati, per determinare la fine dell’autosorveglianza, è necessario inviare all’Asl il risultato negativo. La sorveglianza attiva viene effettuata da un operatore sanitario, che quotidianamente contatta la persona sorvegliata per avere informazioni sulle condizioni generali di salute.

Isolamento.

A differenza della quarantena e della sorveglianza, lo scopo dell’isolamento è di tenere lontane persone contagiate da persone sane. Questo per evitare quindi la diffusione del virus. Il tempo di isolamento è di 7 giorni se le persone positive si sono vaccinate con due dosi o con dose booster da meno di 120 giorni, sono state sempre asintomatiche o lo sono almeno da tre. Inoltre, passati i sette giorni sarà necessario risultare negativi al test molecolare o antigenico.

Contatto con positivo.

Ultimo elemento da prendere in considerazione è il tipo di contatto avuto con la persona positiva: contatto “stretto” o “ad alto rischio”. Si considera contatto “stretto” se si vive nella stessa casa, si ha avuto un contatto fisico diretto o si è stati nello stesso posto al chiuso. Chi invece fa assistenza ad un malato di Covid, non rispetta le distanze imposte o si trova vicino a qualcuno che non usa i dispositivi di protezione, è valutato come soggetto “ad alto rischio”. Caso diverso se la persona è stata a contatto diretto con un positivo ad una distanza minore di due metri o nello stesso ambiente chiuso, tutto per meno di 15 minuti. In questa situazione infatti il contatto è “a basso rischio”.

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