Pandemie, ora Verona e il Veneto hanno un piano: ecco cosa succederà in caso di nuove emergenze

Sanità: in Veneto pronto il piano “Panflu” per rispondere alle pandemie.

Si chiama “Panflu” ed è il nuovo piano strategico-operativo della Regione per prepararsi all’evenienza di nuove pandemie influenzali. Si tratta di “Indicazioni ad interim di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)” sviluppato anche sulla base dell’esperienza della pandemia Covid-19.

La stesura del piano è stata coordinata dalla Direzione prevenzione, sicurezza alimentare veterinaria, insieme alle Direzioni regionali dell’area sanità e sociale, l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, l’università degli studi di Padova e Verona e la Fondazione scuola di sanità pubblica. 

In cosa consiste il nuovo piano strategico.

I concetti chiave del Piano sono la preparedness, cioè tutte quelle attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e a limitare il loro impatto durante un’emergenza di sanità pubblica. Infatti durante un’emergenza di questo genere sono richieste capacità di pianificazione, coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e comunicazione. Un altro elemento chiave è la readiness, cioè la capacità di rispondere in modo tempestivo ed efficace alle emergenze/disastri mettendo in pratica le azioni realizzate nella preparedness.

Il Piano è suddiviso in diverse fasi: di allerta, pandemica, di transizione ed interpandemica e per ogni fase e sono stati identificati i referenti regionali e sono state definite le attività regionali e aziendali e i documenti attuativi da predisporre.

Formulato sull’esperienza del Covid, per essere preparati in ogni evenienza.

Il Piano interessa tutti gli ambiti del SSR e non solo, definisce e aggiorna la catena di comando, i ruoli e le responsabilità, è sviluppato sulla base dell’esperienza della pandemia Covid-19 e si configura come un documento definito “vivo” che deve essere costantemente aggiornato. Prevede anche delle esercitazioni sul campo previste dal Ministero della salute per testare la performance di risposta dei servizi sanitari regionali in caso di evento epidemico e per implementare le attività previste dal Piano.

“Il nostro obbiettivo è ambizioso” ha commentato l’assessore regionale alla sanità, ” ma, alla luce di quanto successo con il Covid, vogliamo essere preparati per rispondere ad una futura pandemia influenzale a livello nazionale e locale, in modo da proteggere la popolazione, riducendo il più possibile il potenziale numero di casi e quindi di vittime della pandemia, tutelare la salute degli operatori sanitari e del personale coinvolto nell’emergenza; ridurre l’impatto della pandemia influenzale sui servizi sanitari e sociali e assicurare il mantenimento dei servizi essenziali; preservare il funzionamento della società e le attività economiche”.

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