Gimbe, allarme vaccini: “Troppo pochi. Green pass auspicabile, ma per ora non applicabile”

Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe.

Più 61 per cento di contagi settimanali, ma ricoveri e decessi ancora in calo. E poi il vero tallone d’Achille: in un mese vaccini a picco, meno 73 per cento. Sono questi i numeri forniti dal monitoraggio settimanale (7-13 luglio) della Fondazione Gimbe. Numeri che disegnano per le prossime settimane uno scenario a rischio, a cominciare dal netto aumento dei casi “sottostimati a causa del limitato numero di tamponi”.

E poi c’è l’incubo variante delta: “Tenendo conto del progressivo aumento dei casi e della diffusione di questa variante che è destinata a diventare prevalente – sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe -, nel nostro Paese il tallone d’Achille continua ad essere rappresentato dagli oltre 4,77 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino: di questi, 2,22 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con rilevanti differenze regionali”.

Quanto agli scenari futuri, secondo Cartabellotta “la gestione della pandemia non può prescindere da una revisione delle dinamiche della circolazione del Sars-CoV-2 e dell’impatto della Covid-19 sugli ospedali che tenga conto della diffusione della variante delta e delle criticità di fornitura e somministrazione dei vaccini”.

La battaglia del Green pass: chi spinge per il sì. Ristoratori contrari a Verona.

Questione Green pass: “Se per limitare la circolazione del virus rimangono fondamentali i comportamenti virtuosi, l’utilizzo del Green pass sul modello francese per l’accesso a bar, ristoranti e altre attività, seppur auspicabile è poco applicabile a breve termine per vari ostacoli che dovrebbero essere fronteggiati e rimossi. Innanzitutto l’indisponibilità di vaccini per tutti coloro che vorrebbero riceverli e la non gratuità dei tamponi in tutte le Regioni genera un rischio di discriminazione; in secondo luogo, servono strumenti e risorse per controlli serrati e sistematici; infine, manca una legge sull’obbligo vaccinale per chi svolge mansioni a contatto col pubblico”.

Intanto in Veneto le caselle del monitoraggio relative a numero di contagi e percentuale di crescita continuano ad essere rosse, mentre rimane ferma ad un rassicurante 1 per cento la percentuale di occupazione degli ospedali, sia in area non critica che in terapia intensiva.

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