Due anni di pandemia, il bilancio di Zaia: “Una tragedia immensa”

Due anni di pandemia, il punto di Luca Zaia dalla sede della Protezione civile di Marghera.

Due anni di pandemia: due anni dopo che tutto iniziò il governatore del Veneto Luca Zaia si trova a tracciare un bilancio di questi 24 mesi vissuti in prima linea. “Oggi è la giornata dei bilanci, ma soprattutto dei ringraziamenti”: lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera. “Siamo arrivati qui perchè siamo stati una squadra, cioè i veneti. Ringrazio tutti i sanitari senza distinzione di ordine e grado – ha aggiunto Zaia -. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una delle più grandi tragedie dell’umanità. Questo dobbiamo mettercelo in testa”.

 “E’ stata un’esperienza tragica per tutti i veneti per chi l’ha vissuta in prima linea a chi si è occupato dei pazienti – ha aggiunto Zaia -.. E’ stata un tragedia che mai un amministratore vorrebbe vedere. Ho visto l’alluvione, vaia, la tromba d’aria nella riviera del Brenta ma mai avrei pensato di vedere i miei veneti morire a causa di un nemico invisibile. Sembra la sceneggiatura di un film di fantascienza – ha proseguito – come quando mi si raccontava la guerra. Questa tragedia segnerà le nostre anime per sempre. Abbiamo scoperto un popolo eccezionale che sono i veneti, la solidarietà, la compassione, c’è stata voglia di fare. Non possiamo dimenticare quasi 14mila persone che hanno perso la vita”.

“A questo punto credo che siamo entrati nella fase 3, quella di convivenza con il virus che si sta endemizzando. Se non avessimo il 90% dei veneti vaccinati non avremmo questi dati. Dobbiamo avere ancora accortezze, usare la mascherina anche quando non sarà obbligatorio. Io non posso tollerare che qualcuno banalizzi questo virus sapendo quante persone sono morte per il Covid e nella prima fase sono morti da soli, portavamo nelle terapie intensive gli Ipad per le chiamate. E finitela di protestare per le restrizioni, se entrava il virus in ospedale era finita. Se li abbiamo chiusi lo abbiamo fatto perché bisognava fare così

Poi l’annuncio: “Daremo vita a 30 ospedali di comunità grazie a Pnrr ma a livello nazionale è necessario investire nei professionisti e nelle assunzioni. Dobbiamo avere i migliori che ci curano”.

Note sull'autore