Boom di contagi a Verona, scatta l’allarme: “Aziende e negozi rischiano di chiudere”

Boom di contagi, l’allarme di Confcommercio Verona.

Quasi 50mila positivi, 4mila nuovi contagi al giorno, e scatta l’allarme: la provincia di Verona è la più colpita in Veneto in questa quarta ondata, seguita da quella di Padova. “Calcolatrice alla mano – fanno notare da Confcommercio Verona – significa che un residente su venti è contagiato, il 5 per cento della popolazione. E si tratta di calcoli al ribasso“. “Ma questo vuol dire anche che oltre l’80 per cento delle aziende o dei negozi si ritrovano con una o due persone a casa dal lavoro, perché positivi, in isolamento o con figli nella cui classe ci sono contagi – ha detto Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona, intervistato dal Corriere di Verona -. Se consideriamo che le piccole e medie imprese veronesi hanno tra i cinque e i sette dipendenti la situazione è drammatica. Molti rischiano di dover chiudere“.

E in effetti un caso sarebbe già emerso: quello del supermercato Melotto di Isola Rizza, l’unico del Comune, è stato costretto a chiudere e a lasciare privi di una risorsa essenziale anziani e persone fragili. Una situazione che, secondo l’allarme lanciato da Confcommercio Verona, potrebbe ripetersi, con molte altre aziende senza altra alternativa se non chiudere per Covid.

La proposta di Confcommercio, a questo punto, ricalca quella del governatore del Veneto Luca Zaia: rivedere le regole: “Non voglio banalizzare la gravità della situazione e della pandemia – dice Arena – ma la maggior parte dei lavoratori è vaccinata, si allentino le regole”. Che poi è quello che vorrebbe la Regione: ieri Zaia è tornato a chiedere che gli asintomatici non siano conteggiati tra i positivi.

Note sull'autore