C’è anche il veronese Zelger nel monologo contro l’omofobia di Fedez

Verona, anche Alberto Zelger nel mirino di Fedez.

Anche Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega a Verona, è finito nel monologo di Fedez, che ieri dal palco del concertone del primo maggio ha riportato una lunga serie di frasi omofobe pronunciate da rappresentanti leghisti. L’attacco del cantante aveva come bersaglio proprio le posizioni della Lega sul Ddl Zan, e il tentativo leghista di osteggiarlo: da lì l’elenco di frasi omofobe.

“Ostellari (Andrea Ostellari, il leghista a capo della Commissione Giustizia in Senato, ndr) ha deciso che un disegno di legge già approvato alla Camera – ha attaccato Fedez – può tranquillamente essere bloccato dall’iniziativa di un singolo, cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua lotta all’uguaglianza. Vorrei decantarvi un po’ di loro aforismi, se posso”.

Dopo aver accusato la Rai di “censura preventiva”, e aver rivelato che che il suo intervento era stato sottoposto ad approvazione con richiesta di “eliminare nomi e edulcorarne il contenuto”, Fedez ha quindi sciorinato il terrificante elenco di frasi omofobe, tra cui quella di Zelger, appunto: “I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”.

La Rai, da parte sua, ha smentito di aver “chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, “per il semplice motivo che è falso – sottolinea una nota della Rai – si tratta di una cosa che non è mai avvenuta”. Lo stesso Fedez in serata ha poi divulgato una sua telefonata con i dirigenti Rai, che gli avrebbero chiesto, prima dell’esibizione di “adeguarsi al sistema”.

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