Scuola. Veneto e Friuli: “Dad fino al 31 gennaio, non è prudente riaprire ora”

Dad prorogata fino al 31 gennaio. Il governatore del Veneto,Luca Zaia, ha firmato una ordinanza per la chiusura delle scuole superiori, viste le previsioni rispetto ad una possibile terza ondata di coronavirus.

“Non ci sembra prudente lasciare aperte le scuole superiori quindi proroghiamo la didattica a distanza fino a tutto gennaio – ha spiegato nel corso di un punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia) – Noi tifiamo per la scuola in presenza ma abbiamo l’obbligo di valutare la situazione”.

Per il Cts la questione non è riaprire le scuole ma verificare se ci sono le condizioni per poi mantenere questa decisione. Così il segretario del Comitato tecnico scientifico, Fabio Ciciliano, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. “La cosa più importante – ha sottolineato Ciciliano – non è tanto riaprire le scuole ma cercare di tenerle aperte. Rischiare di riaprire le scuole e doverle poi richiudere tra una decina di giorni o tra due settimane. È una cosa che il Paese non si può permettere perché sarebbe la testimonianza provata del fatto che i numeri stanno riaumentando”

Subito è scattata la protesta informatica delle famiglie No Dad. L’appello lanciato sui canali social dei vari gruppi No Dad invita le famiglie a un’azione di mailbombing

Preoccupati anche i sindacati. “Viste le attuali condizioni sanitarie dovute all’andamento della curva epidemiologica e alle misure insufficienti adottate finora, prima fra tutte il sistema di tracciamento dei contagi che è andato in tilt in numerose zone d’Italia, riteniamo che il ritorno in classe il 7 gennaio rappresenti un azzardo”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “Siamo docenti e sappiamo perfettamente che l’unica vera scuola è quella in presenza e siamo i primi a sostenere che la didattica a distanza è una soluzione emergenziale. Ma, data la situazione attuale, non è affatto peregrino il rischio di riaprire le scuole il 7 gennaio e di doverle richiudere dopo pochi giorni” conclude Di Meglio.

Anche la Uil “considera sbagliata la riapertura delle scuole a partire dal prossimo 7 gennaio”: lo dice il segretario generale Pierpaolo Bombardieri. “I dati epidemiologici ancora fortemente preoccupanti e le imminenti decisioni del Governo, che sembrano volte a proseguire nella linea delle restrizioni anti Covid, richiedono scelte coerenti anche sul fronte delle scuole”, prosegue sostenendo che “non esistono ancora le complessive condizioni organizzative per riavviare in sicurezza la didattica in presenza”. “Non vorremmo che, ora, prevalesse una posizione ideologica” e dunque, continua, “sarebbe bene attendere qualche altra settimana”. (Repubblica.it)

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