Ufficio oggetti smarriti di Atv: ecco cosa dimenticano i veronesi sui bus.
Documenti, strumenti musicali, telefonini, perfino una cagnolina: l’ufficio oggetti smarriti di Atv racconta cosa dimenticano i veronesi sugli autobus. Veronesi distratti, quindi, almeno a giudicare dalla quantità di cose dimenticate ogni giorno sui sedili degli autobus Atv e che, una volta ritrovati, vengono consegnati all’Ufficio oggetti smarriti dell’Azienda, nella sede di viale della Stazione di Porta Vescovo.
Allineati sugli scaffali del magazzino, sono centinaia gli oggetti, i più disparati, scordati sui mezzi pubblici da chi aveva altro per la testa. Portafogli, le chiavi di casa, quelle dello scooter così come quelle della Bmw, patenti e carte d’identità, l’abbonamento del bus, l’iPhone di ultima generazione come il vecchio smartphone ammaccato, e poi caschi da moto, vocabolari, zaini con i libri di lezione, valigie da turista, sacche da ginnastica, cartelle da disegno. E’ lunghissimo l’elenco degli effetti personali più comunemente dimenticati dai viaggiatori, tra i quali non mancano oggetti particolari, quali strumenti musicali – violini, chitarre, bacchette da batteria, xilofoni, flauti dolci e traversi – e altri davvero improbabili, come la dentiera lasciata sul sedile da un utente a dir poco distratto e mai più reclamata.
Un flusso quotidiano di cose perdute e ritrovate, che non manca di riservare delle autentiche sorprese. Come quella accaduta il 2 luglio scorso, quando l’autista della linea 70, arrivato a fine corsa, ha sentito gli uggiolii di una cagnolina spaventatissima, rimasta da sola tra i sedili del bus. Presa in carico la bestiola dagli addetti dell’Ufficio, poche ore dopo la sua proprietaria ha potuto riabbracciarla felicemente, grazie al passaparola innescato dalla foto pubblicata sui social Atv.
“La gestione degli oggetti smarriti è un importante servizio di supporto che offriamo alla nostra utenza – commenta il direttore generale di Atv Stefano Zaninelli – e che vede aumentare di anno in anno la sua operatività. Basti pensare che nell’arco degli ultimi due anni il numero degli oggetti gestiti è quasi raddoppiato superando le 1500 unità nel corso del 2021, per un valore approssimativo del materiale recuperato di qualche decina di migliaia di euro. In un paio di casi, sono stati trovati e restituiti portafogli contenenti cifre di denaro importanti, intorno ai mille euro. Va sottolineato che quella del nostro Ufficio oggetti smarriti è una gestione attiva, nel senso che una volta preso in carico l’oggetto, si effettuano per quanto possibile le opportune ricerche per contattare i proprietari. Vengono inoltre tenuti in carica i cellulari ritrovati attendendo una telefonata degli interessati, sono stati velocizzati i tempi di riconsegna dei materiali, è stato riorganizzato l’intero processo interno, ampliato l’orario di apertura al pubblico”.
“A fronte di questo impegno – aggiunge Zaninelli – colpisce però il fatto che oltre la metà di quanto rinvenuto non venga reclamato: se è vero che abbiamo restituito 700 oggetti ai legittimi proprietari, oltre 800 non sono stati richiesti da nessuno e quindi, trascorsi quindici giorni dal rinvenimento, sono stati consegnati al Comune di Verona come prescrive la legge. Pertanto, oltre a rivolgere un appello ai nostri utenti affinchè prestino la massima attenzione ai propri effetti personali durante il viaggio, li invito anche a contattarci tempestivamente in caso avessero smarrito qualcosa, senza far passare troppo tempo, telefonando al numero dedicato 045 8057881 o scrivendo a oggetti.smarriti@atv.verona.it .”