Raccolta differenziata rifiuti, Verona arranca. I promossi e bocciati in provincia

Raccolta differenziata rifiuti, secondo l’Agenzia regionale per l’ambiente c’è un calo per il Veneto.

Raccolta differenziata rifiuti, le difficoltà a Verona e provincia non mancano: a dirlo è l’Agenzia regionale per l’ambiente. Nel precedente anno in Veneto si è registrato un calo del 2.9% della produzione complessiva degli scarti, ovvero ben 2.207.000 tonnellate in tutto e del 2.4% di quella calcolata per ogni cittadino, pari a 453 chili l’anno.

I dati nel veronese.

Non può non saltare in occhio uno dei dati più significativi della nostra città, ovvero che la differenziazione degli scarti lo scorso anno si era fermata al 53.7%, mentre la media regionale era del 76.3%. La produzione pro capite invece è risultata di 485 chili l’anno, di cui 227 non recuperabili. Questo dato è tre volte superiore all’obiettivo da raggiungere secondo il piano regionale dei rifiuti, 80 chili.

Verona, dove la maggior parte delle utenze sono domestiche, risulta essere la provincia veneta con la differenziata meno efficace rispetto tutti i comuni capoluogo del Veneto.

Un’occhiata ai dati nel Veneto.

Le altre città del Veneto: Venezia si ferma al 62.7%, Padova al 64.3%, Rovigo con 68.6%, Vicenza con 75.7% e Belluno con Treviso raggiungono ben l’86%. Riguardo alla quota per cittadino fa peggio, anche se di poco, Venezia, con 223 chili l’anno; non molto lontana dal capoluogo di regione è Padova, con 209. È comunque da sottolineare che Verona è produce meno rifiuti, dopo Treviso e Belluno.

Per quel che riguarda il dato relativo all’intera provincia di Verona, nel 2022 la differenziazione è calata dello 0.6%, raggiungendo così il 71.9%. Solo Rovigo ha fatto peggio raggiungendo quota 70.8%, grazie a un -1.7% rispetto al 2021. Poco superiori sono Venezia e Padova (72.1% e 73.8%). Le meglio sistemate sono le provincie ci Vicenza (78.1%), Belluno (84.8%) e Treviso (88.7%).

L’obiettivo per Verona.

L’obiettivo da raggiungere entro il 2030 è l’84%, che appare realizzabile nel territorio di Verona Sud (80.2%), ma a cui può puntare anche Verona Nord che si trova al 78.2%.

Va detto che la città di Verona produce ben 125.300mila tonnellate di rifiuti, di cui 58.600mila non vengono riciclate né avviate a riuso, mentre Verona Nord conta ben 209.600mila tonnellate di scarti, di cui 47.000 non recuperati (pari a 111 chili pro-capite). Verona Sud invece raccoglie 110.200 tonnellate di cui solo 19.800 residue, contandone 80 chili a cittadino.

Guardando ai Comuni veronesi.

Andando ad analizzare più a fondo i dati relativi ai Comuni della provincia, 35 delle 58 municipalità fanno parte del bacino di Verona Nord, superando il 65% della differenziata, obiettivo fissato a livello nazionale nel 2012, e 13 hanno scavalcato la quota 84 decisa dall’ultimo piano regionale.

Tra questi comuni all’apice troviamo Fumane, con ben 90.7%, mentre ai piedi si colloca San Giovanni Ilarione con l’84.9%. Tra questi paesi son da considerare anche quei due che secondo l’Arpav hanno la percentuale di differenziazione più bassa, non solo nel veronese, ma anche del Veneto. Si tratta di Ferrara di Monte Baldo ed Erbezzo (27.2% e 26.9%).

Tra i bacini veronesi, quello che si classifica meglio è sicuramente Verona Sud, di cui il 40% è sopra la quota dell’84%. Questi sono: Erbè, Palù, Concamarise, Salizzole, Sorgà, Ronco, San Pietro di Morubio, Vigasio, Isola Rizza, Roverchiara, Casaleone e Oppeano, Gazzo, Isola della Scala e Trevenzuolo. Dei restanti 24, 17 si collocano tra il 74% e 80%, mentre gli ultimi 7 al di sopra dell’80.

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