Ponte Nuovo, cantiere infinito. Bisinella: “Ora vogliamo tempi certi”

Verona, scoppia la polemica sui cantiere senza fine: Patrizia Bisinella chiede tempi certi per la riapertura e ristori per i negozianti.

I ritardi nei lavori di Ponte Nuovo comporterebbero 750mila euro di spesa in più, oltre a un costo di 25mila euro per ogni evento di piena del fiume imponente come quello dello scorso ottobre. Questo, in sintesi, quanto emerso durante la Commissione Consiliare richiesta da Patrizia Bisinella per fare luce sui ritardi del cantiere di Ponte Nuovo.

“Comprendo perfettamente gli imprevisti burocratici incontrati durante la gestione del cantiere relativi al ritrovamento o meno di ordigni bellici e di reperti archeologici– afferma la stessa Bisinella – e le difficoltà riscontrate dopo la piena, peraltro prevedibilissima, dello scorso ottobre. Però ad oggi ci troviamo con un’opera che ha danneggiato profondamente l’economia e la vivibilità di un’intera zona della città, da sempre strategica, e di fatto ancora più colpita anche dalle chiusure derivanti dai cantieri del filobus, e della quale non possiamo ancora sapere la fine precisa. Parliamo di quasi un milione di euro di spese aggiuntive, oltre alla previsione di un ponteggio meccanico che arriva a comportare un costo a carico dei cittadini veronesi di 25mila euro per ogni utilizzo in caso di piena del fiume”.

“Date certe e ristori per chi ha subito danni economici”.

“Apprezziamo la buona volontà e l’ascolto mostrato dall’amministrazione per fare chiarezza – aggiunge Bisinella – sui lavori con la convocazione questa apposita commissione, ma in questa fase non basta. C’è bisogno di date certe di apertura definitiva di Ponte Nuovo e di supporto economico reale a chi sta subendo un danno costante per la chiusura che si protrae ormai da quasi tre anni. Non si vuole certo fare strumentalizzazione politica su un tema così grave e impattante per la città come quest’opera, ma un atteggiamento attendista non è quello più adeguato. L’apertura per le auto a luglio è certamente una buona notizia, ma da subito servono ristori certi per i danneggiati, una costante informativa alle associazioni di categoria del prosieguo dei lavori e date certe di riapertura definitiva”.

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