Piscine “Golosine” chiuse: “Situazione difficile, ma riapriremo”. È polemica

Verona, la chiusura forzata causa Covid pesa ancora sulle piscine “Le Golosine”.

Le piscine ‘Le Golosine’ di via Tanaro, gestite dalla Società In Sport, sono ancora chiuse. L’impianto è l’unico tra quelli comunali a non aver riaperto a metà maggio dopo lo stop forzato causato dalla pandemia e dalle misure governative di contenimento del Covid.

Una scelta presa in autonomia dalla società gestrice. Non sono bastate, precisano da palazzo Barbieri, le azioni messe in campo dall’amministrazione per sostenere l’attività estiva dei centri natatori e supportare i gestori in questa fase delicata di ripartenza e garantire la fruibilità dei centri da parte dei cittadini. A cominciare dalla decisione di sospendere i pagamenti dovuti al Comune. In pratica la seconda rata dell’anno scorso viene congelata fino al prossimo 30 settembre, quindi ad estate conclusa. Mentre la prima rata 2021 viene posticipata al 30 novembre.

Nel frattempo, come previsto dal Decreto Rilancio del luglio 2020, verranno valutate le perdite subite dai concessionari, rimodulati i piani finanziari e, caso per caso, prorogate le concessioni in essere fino ad un massimo di tre anni: per questa attività l’amministrazione si avvale di un advisor terzo per garantire l’assoluta imparzialità. Misure tuttavia non sufficienti per la società In Sport per far fronte alle pesanti perdite subite in questi mesi e ai costi di gestione richiesti anche durante la chiusura totale del centro.

Sul posto si è recato anche l’assessore all’Edilizia sportiva Andrea Bassi. Insieme a lui, il consigliere comunale Paolo Rossi, in veste anche di ex presidente della quarta Circoscrizione, il presidente della Commissione sport della Circoscrizione Christian Galletta, i consiglieri Lorenzo Borsoi, Barbara Guadagnini e la commissaria Manola Campagnari. Per la società In Sport era presente l’amministratore delegato Paolo Mele.

“In queste settimane abbiamo lavorato senza sosta per far sì che tutte le piscine comunali potessero riaprire in sicurezza e tornare a fornire un servizio essenziale per la comunità – ha detto Bassi-. Su sei piscine comunali, fatta eccezione per le Lido, manca all’appello solo questa alle Golosine. Con il gestore abbiamo concordato di aspettare l’analisi dell’advisor che dovrà stimare le perdite, rivalutare i piani finanziari e prorogare le concessioni a compensazione, anche per salvaguardare la stagione invernale che è da sempre quella più onerosa per i gestori”.

“Ringrazio l’amministrazione e l’assessore Bassi per la disponibilità e sensibilità dimostrate – ha aggiunto l’amministratore delegato di In Sport Mele-. Ci troviamo in una situazione davvero difficile, nonostante le misure e le azioni del Comune. Perciò abbiamo deciso di posticipare l’apertura a fine estate, l’auspicio è di ripartire con la stagione estiva. Contiamo di riaprire la segreteria ad agosto per accogliere i clienti e dare a tutti la possibilità di ottenere le informazioni necessarie per le iscrizioni alle attività della prossima stagione e per avviare l’iter di recupero dei crediti maturati e delle attività non usufruite”. 

Sulla vicenda interviene anche la lista civica Traguardi, che con le altre forze di opposizione aveva organizzato una raccolta di firme per la riapertura delle piscine: “Grande successo per l’iniziativa di raccolta firme per chiedere la riapertura delle piscine “In Sport” di via Bisenzio alle Golosine – sostiene Traguardi –. Con le numerose firme, raccolte in pochi giorni, i cittadini della quarta circoscrizione hanno dimostrato all’amministrazione comunale che non si vogliono rassegnare ad essere considerati cittadini di serie B, che hanno a cuore i loro quartieri e che pretendono più servizi a partire proprio dalla loro piscina che, allo stato attuale, non riaprirà per la stagione estiva.

Un chiaro segnale – continua – di come i cittadini dei quartieri veronesi siano sempre più preoccupati di una situazione che vede ormai da troppo tempo le circoscrizioni periferiche relegate al ruolo di quartieri dormitorio ai margini della città, nel disinteresse dell’attuale e delle precedenti amministrazioni comunali. C’è invece un grande bisogno di maggiori  spazi verdi, servizi ed inclusione. Se la maggioranza sostiene che la raccolta firme sia “inutile” è probabilmente  perché ritiene irrilevanti le preoccupazioni e i bisogni dei cittadini”.

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