Oggi è il 29 febbraio: finalmente soffiano sulle candeline circa 150 veronesi

Giovedì 29 febbraio: oggi finalmente soffiano sulle candeline circa 150 veronesi.

“Anno bisesto, anno senza sesto”: a decretarlo è il 29 febbraio che è invece il giorno più bello per circa 150 veronesi. Si tratta di una data che compare sul calendario una volta ogni quattro anni e che costringe i nati in questo giorno ad aspettare tanto tempo per festeggiare il giorno esatto.

Ma chi nasce il 29 febbraio quando può soffiare sulle candeline? La scelta del 28 febbraio piuttosto che del primo marzo, sta a loro, ed è di solito influenzata dall’orario in cui si viene al mondo. Per usare un termine anglofono, i “bisestilini” sono detti leapers, dall’inglese “saltatori”. Un nome che prende origine dall’unione di leap e year cioè l’anno del salto. Si contano circa 5 milioni di leapers nel mondo

Il 29 febbraio è avvolto da un alone di mistero per quanto riguarda la credenza popolare. La sua presenza per alcuni, rende l’anno funesto, e non a caso, tante cose brutte sono accadute negli anni bisestili. Tanto per dirne una, l’ultimo è stato il 2020, quello del Covid. Nel 1908 ci fu il terremoto di Messina, nel 1968 il sisma in Belice, nel 1976 quello del Friuli e lo tsunami del 2004 in Giappone.

Gli aspetti burocratici.

Quali sono le procedure per ottenere i documenti e i rinnovi per chi è nato il 29 febbraio? Immaginiamo il caso di chi compirà 18 anni nel 2038, anno non bisestile. Come otterrà i documenti di identità? In passato, molti nati il 29 febbraio cambiavano la propria data di nascita per evitare complicazioni burocratiche, optando per il 1° marzo o il 28 febbraio. Ma oggi questa soluzione estrema non è più necessaria. In Italia, grazie a un decreto del 2008, i documenti di identità, come la carta d’identità o la patente, hanno una validità fino al giorno e al mese successivi alla data di nascita del titolare.

Per chi non è nato il 29 febbraio, la validità dei documenti è di 10 anni, mentre per i “nati bisestili” è di 14 anni, ovvero i 10 anni standard più 4 di attesa. La situazione si complica sui social network, dove spesso la data del 29 febbraio non è contemplata. Chi vuole iscriversi deve “fare finta” e scegliere un’altra data. Ma non c’è da preoccuparsi: questa scelta non comporta conseguenze negative.

La storia.

Il 29 febbraio, chiamato anche il “giorno bisestile”, è una data che compare solo negli anni bisestili, ossia quelli divisibili per 4, ad eccezione degli anni secolari che devono essere divisibili per 400. Questo giorno extra viene aggiunto al calendario per tener conto del tempo necessario affinché la Terra compia una rivoluzione intorno al Sole, che non è esattamente di 365 giorni, ma leggermente più lunga.

La storia del 29 febbraio risale all’antica Roma, quando Giulio Cesare istituì il calendario giuliano nel 46 a.C. per sostituire il calendario romano precedente. Questo nuovo calendario includeva un anno bisestile aggiungendo un giorno extra ogni quattro anni, per mantenere il calendario allineato con le stagioni. Il termine “bisestile” ha origini latine e deriva dalla parola “bis sextus dies”, che significa “due volte sesto giorno”, e indica l’aggiunta di un giorno extra al mese di febbraio.

Nel corso dei secoli, si è poi scoperto che l’anno solare non è esattamente di 365,25 giorni, ma leggermente meno. Pertanto, nel 1582, Papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che conservava il principio degli anni bisestili, ma con alcune correzioni per renderlo più preciso.

Curiosità.

Il 29 febbraio è diventato simbolo di eccezionalità e in molte culture è considerato un giorno speciale e fortunato. Infatti in Grecia, sposarsi durante un anno bisestile è sinonimo di felicità coniugale. In Irlanda, il 29 febbraio è il “Bachelor’s Day“, una tradizione che permette alle donne di fare la proposta di matrimonio agli uomini.

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