Morire di freddo a Verona: “Una sconfitta per la città”. Ma i posti letto sono esauriti

Verona si interroga dopo la morte per freddo di un 27enne.

Morire di freddo a Verona, una sconfitta per tutti. Ma i posti letto messi a disposizione dal piano di accoglienza sono tutti esauriti. “Quanto è successo è davvero tristissimo – dichiara l’assessora ai Servizi sociali Luisa Ceni –. A 27 anni, in una città come la nostra, non si può accettare di morire di freddo. È una sconfitta per tutta la nostra comunità ed è una sconfitta che deve interrogarci tutti; in primis noi come amministrazione, ma anche tutta la comunità veronese formata di tanti cittadini che in questi giorni hanno affollato la vie del centro”.

La panificazione.

“Nessuno deve restare indietro e l’attenzione sul disagio sociale deve restare alta”: all’indomani dalla morte di un 27enne, ritrovato senza vita all’interno di un vagone abbandonato a Santa Lucia, l’assessora ai Servizi sociali Luisa Ceni fa il punto sulle attività di supporto realizzate dal Comune di Verona per la stagione invernale 2023/2024, che registrano da giorni il tutto esaurito dei posti letto disponibili

Una pianificazione dell’accoglienza in cui la città scaligera non solo primeggia rispetto a molte città italiane, ma per la quale l’Amministrazione è costantemente impegnata per ampliare il più possibile le disponibilità di posti letto e il coordinamento di tutti i rappresentanti dei servizi istituzionali comunali, Ulss 9, agenzie del privato sociale e associazioni cittadine interessati dalle attività di assistenza in supporto al Comune. Eppure in seguito a quanto accaduto ieri sembra necessario fare ancora di più come sottolinea l’assessore Ceni.

I posti letto sono ormai tutti occupati.

Complessivamente sono 265 i posti letto messi a disposizione sul territorio cittadino, attualmente tutti occupati, per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada. Di questi, in crescita, 180 per l’accoglienza “ordinaria” e 85 per quella “straordinaria”.

Piano d’intervento, utenza maschile: strutture e posti a disposizione.

  • Al Samaritano 45 posti (5 posti in più aggiunti già da questa estate con l’entrata in vigore del nuovo albo di operatori qualificati);
  • Al Camploy 40 posti. Grazie alla recente ristrutturazione è ora possibile all’interno della struttura dell’asilo notturno Camploy prevedere una diversificazione delle accoglienze avendo realizzato oltre alle camere comuni anche spazi separati per poter garantire l’eventuale accoglienza di soggetti più fragili e con esigenze particolari;
  • In via Fedeli, a San Michele, 15 posti;
  • In via Spagnolo, a San Massimo, 22 posti. La struttura era stata chiusa a settembre per essere destinata ad altre progettualità a valenza sociale emerse dalle realtà associative del quartiere. Tuttavia sarà possibile utilizzarla nuovamente nel corso della stagione invernale quale asilo notturno per garantire l’accoglienza, visti i numeri importanti già in questo periodo dell’anno;
  • a “Ca’ d’inverno”, via Corbella, 24 posti per soggetti vulnerabili che necessitano di un’accoglienza anche diurna e di assistenza, in collaborazione con Caritas Il Samaritano. Questa struttura si conferma come una risorsa fondamentale per le persone senza dimora che in dimissione dagli ospedali non troverebbero, nell’accoglienza di bassa soglia, un adeguato contesto di ricovero per affrontare il periodo di convalescenza;
  • Fra le strutture disponibili vi è anche quella in San Zeno in Monte dell’associazione Casa Nostra, con 20 posti;
  • Vi sono poi i 18 posti al Centro Cooperazione Giovanile Internazionale, alla Casa Bertoni, in via Mazza;
  • Parrocchia Santa Maria Maddalena di Verona, al Saval, 3 posti;
  • A “Ca’ Buriana”, 15 posti nelle sale della Parrocchia di S. Giovanni Evangelista di via del Quadrato a Santa Lucia.

Lo spazio è dedicato all’accoglienza notturna per interventi emergenziali di messa in sicurezza di persone senza dimora intercettate dalla Polizia locale e dall’Unità di Strada nel corso delle proprie attività serali/notturne.

Utenza femminile: strutture e posti a disposizione.

  • Nell’asilo notturno in via Molise, gestito da Comunità dei Giovani, 10 posti;
  • Alla Casa Protezione della Giovane, in via Pigna, 3 posti su segnalazione dei Servizi sociali.
  • Attraverso la Ronda della Carità, 4 posti alla “Casetta” di via Agrigento.

Complessivamente, quindi, sono accessibili 17 posti letto.

Gli aiuti offerti dagli operatori qualificati per i servizi d’accoglienza

Grazie all’albo di operatori qualificati per la fornitura di servizi di accoglienza, sono garantiti 51 posti residenziali in appartamenti di seconda accoglienza, per percorsi di aiuto a persone adulte senza dimora, forniti dagli enti del privato sociale: Comunità dei Giovani, Samaritano, Milonga, Self Help, Maddalena di Canossa.

Da chi vengono assegnati i posti letto

Il servizio di assegnazione dei posti è gestito dallo Sportello Unico Accoglienza che già coordina le richieste dei posti letto per l’accoglienza “ordinaria”. All’interno di questo servizio lo Sportello si attiverà, come per gli anni passati, in un’attività di “filtro” anche per il target di utenza di cittadini extracomunitari in possesso di un documento identificativo, ma privi di un permesso di soggiorno.

Altri servizi, oltre l’accoglienza notturna.

Oltre ai posti in accoglienza, continuerà a funzionare il sistema delle mense gestite dal privato sociale. Agli ospiti degli Asili Notturni continuerà ad essere garantita la cena come nel periodo ordinario. Inoltre, l’Unità di Strada continuerà a svolgere l’azione di controllo e monitoraggio del territorio per attivare la messa in sicurezza delle persone in strada più vulnerabili grazie anche al consolidato coordinamento delle azioni realizzate dalla Polizia locale e dall’Associazione Ronda della Carità.

Il servizio di Pronto Intervento Sociale attivo in inverno per la prima volta.

È dedicato ai casi in emergenza, svolgendo un ruolo fondamentale sull’attivazione delle Forze dell’ordine per le persone in strada, soprattutto minori e donne con minori. Questa stagione invernale, infine, vede la distribuzione, grazie ai fondi FEAD, di beni materiali di prima necessità quali coperte, kit per l’igiene personale, biancheria intima e calzature, per il tramite dei diversi enti che svolgono attività di erogazione servizi docce e interventi di bassa soglia.

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