“Biblioteca civica di Verona, tornano le barriere architettoniche”

La denuncia: tornano le barriere architettoniche alla Biblioteca civica di Verona.

“Tornano le barriere architettoniche alla Biblioteca civica di Verona”. La denuncia è dei consiglieri del movimento civico Traguardi Tommaso Ferrari e Beatrice Verzè, con la consigliera del Partito Democratico Elisa La Paglia. “Da qualche giorno è stato stabilito un nuovo percorso di accesso predefinito con ingresso dalla Protomoteca, ossia dalla porta d’entrata storica, che di storico ha proprio tutto, compreso il fatto di non tenere minimamente in considerazione il principio dell’inclusione”, sostengono i consiglieri di minoranza.

“Gli utenti – proseguono – si trovano davanti a tre scalini e nessuna rampa d’accesso: per le persone con disabilità, in carrozzina, che spingono un passeggino o che semplicemente abbiano una difficoltà motoria temporanea questo implica il doversi affacciare all’ingresso principale, l’unico privo di barriere architettoniche, e sperare che qualcuno li scorga e apra loro la porta automatica, che ora si attiva solo in uscita”.

“Ancora una volta assistiamo a una rivoluzione della modalità di fruizione della Biblioteca civica, che nell’ultimo anno, tra compressione dei servizi, continue modifiche del protocollo di accesso ed esodo dei propri dipendenti, più che dalla pandemia è stata sconvolta dalla gestione attuata dal suo dirigente – evidenziano Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, e Beatrice Verzè, vicepresidente di Traguardi -. Adesso è subentrato questo nuovo disservizio, che rappresenta una vera e propria ingiustizia sociale, oltre che un disagio per chiunque, dato che una condizione di debolezza transitoria può riguardare tutti”.

Anche la dem Elisa La Paglia prende di mira la gestione della Biblioteca: “Preoccupa l’esodo (ma nell’anno dantesco sarebbe meglio dire l’esilio) di personale qualificato, in disaccordo con le scelte del nuovo dirigente, che dalla Biblioteca civica ha chiesto il trasferimento con il rischio dunque di lasciare sguarniti servizi fondamentali che hanno determinato il successo della civica, a partire dalla Biblioteca dei Ragazzi, peraltro ancora chiusa al sabato, giorno di maggiore affluenza”.

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