Scoperto alle scuole Provolo un bassorilievo dell’artista veronese Berto Zampieri

Scoperto dai bambini della scuole Provolo in Borgo Trento, il bassorilievo di Zampieri verrà ora “Valorizzato e fatto conoscere al quartiere”.

Un bassorilievo dello scultore Berto Zampieri tornato alla luce grazie al lavoro dei bambini impegnati nel progetto “La mia bella scuola”: è successo alle scuole primarie Provolo in Borgo Trento, dove gli studenti delle classi quarte e quinte, insieme agli Angeli del bello, da una decina di giorni si alternano in cortile per renderlo più bello e accogliente.

Quasi 150 i bambini coinvolti nelle diverse attività, tra cui colorare tavoli e panche e ripulire un po’ tutto il cortile, compreso il lungo blocco di pietra a ridosso della ringhiera. Qui la scoperta, perché quella che finora era un’anonima lastra è emerso essere un basso rilievo dell’artista veronese Zampieri, come conferma la firma riportata in basso a sinistra.

Grande l’entusiasmo dei bambini alla scoperta, che ora si vuole valorizzare: un impegno già preso dall’assessora alle politiche educative Elisa La Paglia e dalla presidente della circoscrizione Elsa Dalle Pezze.

“Non solo avete reso la vostra scuola più bella per voi e per i bambini che verranno dopo, ma avete anche contribuito a mettere in luce un’opera di valore presente in cortile”, ha detto La Paglia. “Ora vedremo come valorizzarla al meglio per farla conoscere alla cittadinanza e al quartiere”.

Berto Zampieri.

Nato nel 1910 ad Avesa frazione di Verona, allora comune autonomo, iniziò a lavorare come intagliatore già all’età di 12 anni. Frequentò l’Accademia Cignaroli di Verona. Dal 1937 al 1938 lavorò a Parigi frequentando l’ambiente artistico di Filippo de Pisis e Massimo Campigli. Tornato a Verona partecipò a diverse collettive tra il 1940 e il 1941.

Zampieri faceva parte di quel gruppo di sei artisti veronesi attivi negli anni ’30 e ’40 del novecento formati nell’Accademia Cignaroli e vissuti in un clima di amicizia e sperimentazione espressiva, ma accomunati dal fatto di non essersi mai spostati dalla loro città natale. Zampieri fu anche un protagonista della resistenza veronese,  fondò i Gruppi di Azione patriottica della città che fra le altre azioni furono incaricati di organizzare l’evasione di Giovanni Roveda, che era già evaso da Ventotene nel marzo 1943, ma che era stato arrestato a Roma dalla banda Koch il 21 dicembre 1943 ed era stato trasferito al carcere degli Scalzi di Verona il 6 gennaio 1944.

Nel Palazzo Barbieri, sede del comune di Verona, si trovano sei lunette in bassorilievo opera di Zampieri e di Mario Salazzari. Realizzate in gesso nel 1950, sono collocate sopra le porte dell’atrio principale d’ingresso del palazzo e raffigurano allegorie con le funzioni municipali e civiche ed il buon governo.

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