A scuola di Intelligenza artificiale: 4 nuovi corsi dell’Accademia delle professioni

A Verona nascono i professionisti del futuro: l’Accademia delle professioni introduce 4 nuovi percorsi post diploma sull’Intelligenza artificiale.

Per il World Economic Forum sarà la nuova frontiera dell’occupazione, creerà 97milioni di posti di lavoro nel mondo entro il 2025 e allo stesso tempo ne sostituirà 85 milioni: si tratta dell’Intelligenza artificiale, argomento che sabato scorso è stato al centro dell’open day organizzato dall’Accademia delle professioni, eccellenza veronese nel campo della formazione, per presentare le nuove opportunità in campo professionale e lavorativo.

Oltre i tradizionali corsi, sono stati infatti introdotti dall’Accademia quattro nuovi percorsi biennali post diploma che garantiscono una specializzazione legata all’Intelligenza Artificiale, con un focus su quattro aree di maggior interesse nell’industria digitale. A partire dall’utilizzo del Prompt engineering con Chat GPT, Dall-e, Midjourney a workshop per apprendere come effettuare test di usabilità, fino alle masterclass per elaborare modelli di clustering  e formulare modelli predittivi di comportamento.  

I percorsi.

Sempre stando ai dati del World Economic Forum tra i lavori legati all’Intelligenza artificiale che nei prossimi anni saranno oggetto di maggiore interesse troviamo quelli relativi al cosiddetto machine learning e alla sicurezza cibernetica. 

“Nei percorsi formativi proponiamo esperienze a stretto contatto con il mondo del lavoro, prime tra tutte aziende tech e digital based, che saranno il comune denominatore nei percorsi di studi” spiega Federico Pendin, presidente di Fondazione San Nicolò a cui Accademia delle professioni fa riferimento. 

Per il WEF l’IA generativa verrà adottata da quasi il 75% delle aziende intervistate, prevedendo che la richiesta di specialisti di Intelligenza artificiale e machine learning, come analisti di dati e specialisti della trasformazione digitale, crescerà rapidamente.

“Il nostro obiettivo”, conclude Pendin, “è formare i professionisti del domani ma anche mettere nelle condizioni i nostri studenti di avere le competenze generali per farsi trovare pronti nel momento in cui nasceranno delle nuove professioni in questo settore”.

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