Verona capofila di 33 comuni scaligeri con un bando regionale dedicato ai giovani

Politiche giovanili, per la prima volta si farà rete tra Verona e i comuni: “A breve il bando per dare ai giovani spazi di aggregazione”.

Verona mancano i centri di aggregazione per i giovani: è questo il punto di partenza del nuovo Piano di intervento per le politiche giovanili, che la città ha avviato partecipando al bando della regione “Giovani e generattività”. Verona sarà così capofila di altri 33 comuni della provincia, che per la prima volta faranno rete per condividere e progettare proposte e attività per i giovani.

Già definiti gli obiettivi di intervento per il prossimo anno, che riguardano anzitutto l’individuazione di spazi per favorire l’incontro e l’aggregazione tra adolescenti e ragazzi, e successivamente la realizzazione di attività con cui riempire questi luoghi.

Ora parte la fase operativa per mettere a terra tali progetti. A breve saranno valutati dalla regione e poi si potrà entrare nella fase operativa. Ci sono a disposizione 173 mila euro, 75 dei quali per i comune di Verona, per concretizzare le proposte elaborate in questo anno di lavoro e che ha coinvolto in particolare i diversi assessori alle Politiche giovanili, nella maggior parte dei casi molto giovani.

Rete tra i comuni.

Sul fronte Verona, per tutto il mese di luglio proseguiranno gli incontri nei diversi quartieri tra l’assessore alle politiche giovanili Jacopo Buffolo e le associazioni e realtà che hanno a che fare con il target giovanile.

“Oggi abbiamo presentato il Piano di intervento che pone al centro le giovani generazioni presenti sul nostro territorio, perché possano diventarne dei protagonisti attivi”, ha sottolineato l’assessore Jacopo Buffolo. “Un progetto su cui abbiamo lavorato come comune capofila, coinvolgendo per la prima volta quasi tutti i comuni del nostro ambito socio sanitario, precisamente 33 dei 36 esistenti. L’iniziativa punta alla maggiore diffusione possibile delle politiche sul territorio che vogliono dare risposte ai giovani dai 14 ai 29 anni, grazie alla capacità di fare rete ma anche alla volontà dei singoli enti coinvolti di farsi partner operativi e quindi diffusori diretti delle proposte. Un grandissimo risultato dato dal coinvolgimento di tante amministrazioni e soprattutto da tanti giovani amministratori e amministratici attivamente coinvolti nei tavoli di lavoro svolti in questi mesi”.

E’ stata condivisa una linea d’azione su due categorie di interventi, una dedicata alla prevenzione dei fenomeni di disagio giovanile e l’altra alla strutturazione di laboratori di creatività dall’altro. Ampia l’adesione dei comuni partecipanti, che si hanno lavorato per raggruppamenti territoriali, con il Comune di Verona come capofila e con una serie di comuni operativi che fanno rete con quelli limitrofi.

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