Scuole superiori a Verona e provincia: caccia alle aule per il rientro in classe

Il piano della Provincia di Verona per le scuole superiori.

Approvata ai palazzi Scaligeri la delibera di assegnazione degli spazi scolastici per le 51 scuole superiori di competenza della Provincia. Il documento delinea le modalità di gestione delle strutture nel rispetto della normativa vigente per l’emergenza Covid-19 che prevede, ad esempio, l’uso della mascherina e il distanziamento minimo di un metro o, dove non sia possibile, l’uso comunque della mascherina.

Le iscrizioni.

I dati sulle iscrizioni alle scuole superiori su cui si basa il documento non risultano ancora definitivi poiché il Miur non ha comunicato gli “organici di fatto” che contengono il numero degli studenti che frequenteranno le scuole secondarie di secondo grado nella città e nella provincia scaligera. Ad oggi, comunque, le iscrizioni segnano un incremento di 473 alunni (in totale 35.574 iscritti) sull’anno scolastico precedente.

A crescere sono soprattutto diversi licei, in particolare l’Artistico di Verona che avrà 144 iscritti in più, l’equivalente di cinque nuove classi rispetto al 2020/21. Gli studenti troveranno posto anche nelle aule rese disponibili dalla Provincia in via Polveriera Vecchia, nell’edificio venduto da Fondazione Cariverona al Palazzo Scaligero e sistemato in aprile.

Calano, invece, alcuni istituti con indirizzi alberghieri: il “Carnacina” a Bardolino e Valeggio che ‘perde’ 86 alunni e sette classi e il “Berti” di Verona, dove mancano all’appello 133 iscritti e sette classi. La riduzione di studenti in quest’ultimo istituto permette l’accorpamento dell’intera scuola nella sede a Chievo.

Decremento di 50 iscritti, inoltre, per l’istituto tecnico economico “Marco Polo” che la Provincia ha spostato in parte in Ca’ di Cozzi, anche per ‘alleggerire’ in futuro la pressione su due scuole, con indirizzi in parte simili, in decisa crescita e con spazi ridotti: il “Lorgna-Pindemonte” (+53 alunni e +3 nuove classi) e il “Calabrese-Levi” di San Pietro in Cariano (+114 studenti e +4 nuove classi). Per quest’ultimo la Provincia ultimerà nel 2022 i lavori per ricavare sei nuove aule nell’ex “pilotis” (porticato). Nel frattempo, grazie a una convenzione con il Comune, la scuola potrà usare tre aule delle medie.

Villafranchese.

Passando al villafranchese, all’“Anti” si è registrata una crescita contenuta (una classe) e, per garantire gli spazi necessari al rientro in presenza al 100% in emergenza Covid, si noleggeranno due tensostrutture e moduli scolastici prefabbricati. Sarà assegnata anche una tensostruttura, richiesta dal dirigente, allo scientifico “Medi” (18 alunni in meno rispetto all’anno precedente). Per il “Medi” la Provincia, grazie a una convenzione con il Comune, potrà contare temporaneamente su alcune aule delle medie Dante Alighieri.

Parallelamente il Palazzo Scaligero, al fine di consolidare la disponibilità di nuovi spazi per necessità strutturali legate alle iscrizioni, ha già avviato un’analisi progettuale per l’ampliamento con un blocco edilizio permanente di aule sia allo stesso “Medi” a Villafranca, sia a San Bonifacio, sia a Valeggio, dove i Comuni hanno messo a disposizione aree adeguate. I fondi per la progettazione dei tre interventi potrebbero essere inseriti già in bilancio in una delle prossime sedute del Consiglio Provinciale.

San Bonifacio.

Per l’istituto magistrale “Guarino Veronese” e per il “Dal Cero” di San Bonifacio, da febbraio 2022, si prevede la fornitura di otto moduli scolastici prefabbricati a noleggio per risolvere la problematica degli spazi. Per l’inizio delle lezioni sarà il Comune ad affittare alla Provincia alcuni locali presso l’immobile Casa Natura che verranno utilizzati come aule per gli studenti delle due scuole superiori.

Legnaghese.

Nel legnaghese, secondo i dati forniti dall’ufficio Scolastico Territoriale di Verona, il liceo “Cotta” cresce di 16 alunni e una classe. La scuola, già di per sé “sovraffollata”, potrà contare su spazi messi a disposizione, attraverso una convenzione con la Provincia, dal Comune e dall’associazione Alpini. Sempre a Legnago l’aumento più rilevante lo fa segnare il “Silva-Ricci” (+63 alunni, +2 classi). Qui, come già accaduto per il “Minghetti”, verranno messi a disposizione gli ex alloggi del custode riadattati a spazi scolastici grazie all’intervento edilizio della Provincia. Confermato anche quest’anno, infine, per il “Medici” il noleggio di due tensostrutture.

Spazi e sicurezza.

Per garantire la ripresa della scuola in maggior sicurezza, la Provincia ha fornito sedute singole con ribaltine e indicato agli istituti le soluzioni per una migliore gestione degli spazi disponibili, ad esempio con il sistema della “rotazione” o facendo uso – dove possibile –  per la didattica anche dei laboratori. Il Palazzo Scaligero ha infine individuato, per alcuni ambiti, ulteriori spazi utilizzabili dalle scuole nel caso l’emergenza Covid e futuri adeguamenti normativi lo rendessero necessario. Complessivamente, per il noleggio di tensostrutture e moduli scolastici (con cappotto interno fonoassorbente, pavimentazione in legno e riscaldati) la Provincia ha previsto una spesa di 600 mila euro destinati alla ripresa delle lezioni in sicurezza.

Il presidente.

“Coniugare l’emergenza Covid-19 e l’inizio delle scuole superiori è stata la sfida più difficile per la Provincia durante il periodo estivo – spiega il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto –. La delibera, quest’anno, non si limita a trovare soluzioni temporanee per garantire spazi adeguati, ma delinea anche veri e propri interventi edilizi per rispondere ad alcuni ambiti scolastici cresciuti sensibilmente negli ultimi anni”.

“Abbiamo incontrato i dirigenti scolastici, sindaci e l’ufficio scolastico provinciale per dare risposte puntuali alle necessità espresse dalle singole scuole – afferma il vicepresidente della Provincia con delega all’edilizia scolastica David Di Michele –. Risposte che hanno richiesto investimenti importanti per preparare gli istituti a iniziare le lezioni in sicurezza nonostante la pandemia”.

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