Pesche di Verona: “Bene la qualità e i prezzi, ma calo dei raccolti per il clima”

Stagione delle pesche di Verona quasi al termine: dalla Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina il bilancio annuale.

Annata in chiaroscuro per le pesche e nettarine di Verona, con ottimi frutti, richieste del mercato in crescita con buoni prezzi ma calo dei raccolti per gli eventi climatici. E’ il primo bilancio tracciato dalla Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina della stagione peschicola, non ancora conclusa poiché terminerà a fine agosto, che riguarda i mercati di Bussolengo e Pescantina a cui conferiscono le pesche produttori dei comuni di Bussolengo, Pescantina, Sona, Sommacampagna, Villafranca, Verona e Ponton di Sant’Ambrogio di Valpolicella.

“Quest’anno”, spiega il presidente Gianluca Fugolo, “i frutti sono stati ottimi sia per la qualità che la pezzatura. Anche le richieste di pesche e nettarine da parte del mercato e della grande distribuzione sono state positive e in aumento rispetto agli anni scorsi. I prezzi si sono mantenuti su una buona media fino ad ora. Il problema riguarda la quantità. Purtroppo, fin dall’inizio della stagione si è riscontrato nelle campagne un calo di produzione intorno al 30% per cause riconducibili al clima.

L’inverno caldo, infatti, non ha sviluppato nelle piante una fioritura abbondante con conseguente calo dei frutti. Successivamente, si sono verificati in alcuni appezzamenti episodi di gelate tardive primaverili. A questa situazione, si deve aggiungere il maltempo del 23, 24 e 25 luglio con forti grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo diverse coltivazioni con pesche ancora sugli alberi. Un danno significativo specie per le produzioni prive di reti antigrandine”.

“Una nuova sfida per gli agricoltori”.

Il calo di produzione di pesche e nettarine riguarda tutta l’Italia. Le stime diffuse dal Centro servizi ortofrutticoli (CSO) indicano a livello nazionale un’offerta 2023 con una flessione di circa il 10% su base annua e di circa il 30% rispetto ai dati medi dell’ultimo quinquennio. Sul fronte dei prezzi, secondo quanto riporta l’ultima analisi di Ismea, in Italia la prima parte dell’attuale campagna commerciale di pesche e nettarine è stata caratterizzata da prezzi all’origine superiori sia al 2022 sia al prezzo medio del triennio 2020-2022.

“Siamo soddisfatti della stagione del marchio Principesca che è riconosciuto dai consumatori e dai commercianti come simbolo di prodotto di elevata qualità, di provenienza certa e controllata. Il merito va ai produttori che ogni anno si impegnano a portare al mercato eccellenti pesche coltivate nel rispetto dell’ambiente”, precisa Fugolo.

“Ci auguriamo che i produttori continuino a credere nella peschicoltura, incrementando gli impianti anche di varietà tardive. Negli ultimi anni, a causa del caldo prolungato, abbiamo infatti riscontrato richieste dal mercato anche a fine agosto e settembre. L’impatto dei cambiamenti climatici sulle produzioni impone una nuova sfida per gli agricoltori che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia, gli effetti sui cicli delle colture e sulla gestione delle acque”.

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